Trieste, un kosovaro cancella le scritte sugli scogli

Gazmend in azione a Barcola con solventi e spugne per rimediare ai danni dei connazionali. "Dico basta a tutti i vandalismi, da qualunque parte provengano". E il suo gesto conquista Facebook
A sinistra, il frangiflutti imbrattato; a destra, la stessa pietra dopo la ripulitura di Gazmend
A sinistra, il frangiflutti imbrattato; a destra, la stessa pietra dopo la ripulitura di Gazmend

TRIESTE Guanti, spugna e solvente. E buona volontà. Si chiama Gazmend Muqa l’autore del nobile gesto che ha fatto molto parlare di sé sui social network. Muqa, kosovaro che vive a Trieste, ha deciso di ripulire gli scogli di Barcola lordati nei giorni scorsi da qualche giovane connazionale. L’ultimo Topolino e il porticciolo del Cedas sono stati presi di mira con numerose scritte, soprattutto di tipo nazionalistico, e la zona è diventata in questo periodo teatro di vandalismi e bullismo ad opera di un gruppo di ragazzi provenienti dai Balcani. Bande di kosovari e serbi collegate alla rissa di una settimana fa in via del Toro e ad altre aggressioni. “Vivo qui da 16 anni e dico no a tutti i vandalismi, da qualunque parte vengano», ha detto Gazmend Muqa.

Dopo qualche ora di lavoro è riuscito a rimuovere le vernici apparentemente indelebili lasciate sulla pietra bianca. La foto, postata sulla pagina Facebook del Piccolo, ha ricevuto centinaia di commenti di elogio e migliaia di "mi piace", oltre a uno sproposito di condivisioni. «Poche mele marce rovinano la reputazione di tanti onesti -, il parere di Elvia -. Se tutte le persone fossero civili il mondo sarebbe migliore.

Rissa tra gang a Trieste, degrado e angherie a Barcola
Una delle scritte che riempiono il lungomare di Barcola all'altezza del decimo Topolino (Lasorte)

Grazie mille. Andando per il mondo ho imparato, ovunque vai, sei un ospite e come tale uno si deve comportare e vivere, come se le cose che hai o trovi fossero tue. Grazie ancora del bel gesto», dice ad esempio Matteo. Così Sergio: «Sono felice di avere persone come lui in città». «Grazie Gazmend, a nome di tutti», le parole di Francesca. Tra gli altri commenti, anche quello della kosovara Qendressa: «Mi dispiace per questi ragazzi che hanno rovinato la nostra reputazione - le sue parole - però non tutti fanno così. Ci sono anche brave persone…anche per noi non è facile vivere come stranieri…». «Bravo! Fossero tutti come te si potrebbe vivere tutti d’amore e d’accordo in una città multietnica. Speriamo che altri tuoi connazionali seguano il tuo esempio», il plauso di Natsumi. Un auspicio condiviso anche dal sindaco, che ha ritwittato il twett dedicato all’impresa di Gazmend.

Ma qualcuno ha anche dubitato del gesto, ipotizzando una bufala. Poco dopo sono state pubblicate altre foto che ritraggono Muqa all’opera mentre pulisce gli scogli dalla vernice. Nessun dubbio, quindi, nemmeno da parte dei più scettici. Di un lettore, in particolare. Che, davanti all’evidenza, si è scusato pubblicamente.

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