Trieste, un approdo da 150 posti nel polo nautico
TRIESTE Non sarà un vero e proprio marina, di quelli che si trovano in luoghi incantevoli quando si ormeggia in vacanza, ma potrebbe risolvere un po’ di problemi legati sia alla carenza dei posti barca a prezzi accessibili, sia soprattutto all’assistenza per le attività diportistiche. La “Quick Batten”, azienda guidata da Fabio Zettin e domiciliata in riva Giovanni da Verrazzano 5/e, ha presentato domanda all’Autorità portuale per ottenere in decennale concessione una porzione di terra e di acqua alla radice del Canale navigabile, un’area attualmente inutilizzata, adiacente alla darsena utilizzata da Wärtsilä per la spedizione dei motori via nave.
Si tratta, per l’esattezza, di 640 metri quadrati di terrapieno e di 3600 metri quadrati di specchio acqueo. Potrebbe essere un’idea, non solo aziendale, per recuperare e riconvertire un luogo dimenticato, anche se recentemente il commissario dell’Ap, Zeno D’Agostino, ha visitato il sito.
Quick Batten, l’azienda che si è fatta avanti, era già balzata alla ribalta circa un anno fa perchè aveva costruito lo scafo per un prototipo di sottomarino che interessava la Marina militare Usa.
La domanda, che reca il protocollo generale 0006818/P in data 17 agosto, è stata presentata in prima istanza il 22 gennaio 2015 e integrata il 6 agosto, è finalizzata alla realizzazione di un approdo costituito da pontili galleggianti «di facile rimozione» con una rampa di accesso «per esercitare le attività a mare connesse alle proprie lavorazioni cantieristiche».
Dalle informazioni ufficiose raccolte in ambito nautico, obiettivo del progetto sarebbe la messa a punto di circa 150 posti barca, con un investimento stimabile a oltre 200 mila euro.
La tipologia dell’operazione sarebbe definibile di “ormeggio tecnico”, in quanto l’approdo è inserito nel contesto del “polo nautico” operante nel Canale navigabile. Alaggio, meccanica, veleria, impiantistica, carpenteria in legno sono gli interventi manutentivi che potranno essere effettuati nella naturale sinergia tra ormeggio e attività artigianali sviluppatesi alla radice del Canale.
L’insieme delle iniziative imprenditoriali, organizzatesi in questa area che ha un’estensione di 4200 metri quadrati coperti e 10mila metri quadrati esterni, ha prodotto una quarantina di posti di lavoro, che, considerato anche l’indotto, può agevolmente raddoppiare. Ispiratore del Polo nautico è Marino Quaiat.
Se la radice della via acquea giace ora in condizioni degradate, è invece vero che le sponde del Canale navigabile ospitano iniziative imprenditoriali interessanti, tra cui ricordiamo Frigomar, Redaelli, Si-metal (Radin e Wärtsilä Finlandia).
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