Trieste, ultimo saluto a Thomas tra lacrime e ricordi

Chiesa gremita per l’addio al sub morto a Grignano. «Il suo sorriso contagioso rimarrà sempre con noi»
Il feretro entra nella chiesa di via Giulia, attorniato dagli amici (foto Lasorte)
Il feretro entra nella chiesa di via Giulia, attorniato dagli amici (foto Lasorte)

TRIESTE «Chiunque l’abbia conosciuto non potrà dimenticare il sorriso che era capace di donare a tutti: un sorriso che aveva dentro e che resterà presente per sempre». Non è un caso se il ricordo tratteggiato da monsignor Giampaolo Muggia di Thomas De Marchi, il giovane naturalista scomparso la scorsa settimana a seguito di un incidente in mare durante una sessione di apnea nelle acque del porticciolo di Grignano, sia partito dal sorriso. Un ragazzo che tutti ricordano come aperto e solare. In tantissimi hanno voluto portare l'ultimo saluto a Thomas nella cerimonia funebre che si è tenuta nella chiesa di San Francesco d'Assisi di via Giulia.

«Una vita giovane ma piena», ha sottolineato ancora monsignor Muggia nel corso dell'omelia, parlando della «profondità del mare» e dell'«altezza delle montagne». Mare, montagna, natura. Erano da sempre le passioni di Thomas. «È stato lo studente più brillante che abbia mai avuto - ricorda Nicola Bressi, direttore Musei Scientifici, che lo ha seguito nella preparazione della tesi di laurea -. Aveva un entusiasmo incredibile per ogni cosa che faceva e per ogni iniziativa che portava avanti».

Trieste, una barca in dono per ricordare Thomas
Thomas De Marchi

In chiesa si fa fatica a trattenere la commozione. C'è chi nasconde le lacrime dietro agli occhiali scuri. Ci sono gli amici, i colleghi di lavoro. Molti ragazzi con le magliette della società Canottieri Adria che Thomas frequentava da anni. Ma anche quelli della Canottieri Nettuno, dove si allena il fratello più piccolo Luca. «Un ragazzo sportivo, solare, sempre disponibile con tutti. Una rarità», sussurra con un filo di voce uno degli allenatori. Tutti portano dentro il ricordo di un giovane brillante, dinamico, pieno di idee. «Era un autentico vulcano di iniziative - afferma con gli occhi lucidi e la voce rotta dall'emozione Fulvio Forti, guida della Grotta Gigante -. Un grande lavoratore che non si tirava mai indietro. Sempre pronto a rimboccarsi le maniche ed a sperimentare nuove soluzioni».

Il momento più commovente quando il fratello Luca legge la preghiera scritta dalla madre. «Gesù vorrei ringraziarti, ma oggi è più difficile per chi come me ha perso un figlio. Ma so che comunque ci sei sempre vicino». Il consigliere regionale Franco Codega è un amico di famiglia: «Va rimarcata l'immagine che ha lasciato questo ragazzo limpido, trasparente, impegnato su più fronti. Un'eredità di valori positivi da trasmettere ai giovani come lui».

Ad officiare la messa fra Tiberio Zilio, parroco di San Francesco. «Anche se questa non era la sua parrocchia, frequentava spesso la comunità. Un ragazzo generoso, positivo e ottimista». In fondo alla chiesa sono tutti in fila per mettere la firma sul registro dei ricordi. A fianco c'è la foto di Thomas sorridente. Sul retro i versi del Cantico delle Creature. «Non poteva che essere così - rileva fra Zilio -. Un inno alla vita e alla natura». Quella che Thomas amava da sempre. Con il sorriso stampato sul volto.

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