Trieste, U-blox ha avviato la procedura dei licenziamenti collettivi

«Oggetto: apertura procedura licenziamenti collettivi». Era solo questione di tempo perché la multinazionale U-blox comunicasse l’invitabile ai suoi 195 lavoratori triestini. L’avvio dei licenziamenti è messo nero su bianco nella lettera recapitata dalla società a Regione, sindacati e Confindustria.
La decisione di chiudere lo stabilimento di Sgonico è apparsa da subito irremovibile. Il liquidatore Ettore del Borrello evidenzia come «la società, che svolge l'attività di produzione di prototipi di apparecchiature per telecomunicazioni mobili, nonostante importanti investimenti non è riuscita ad ottenere i risultati previsti».

La perdita del 2024

Nel 2024 la capogruppo ha subito una perdita di circa 37 milioni di euro e gli azionisti hanno deliberato il 20 gennaio di mettere in liquidazione la branca italiana del gruppo. La procedura di licenziamento collettivo riguarderà 195 dipendenti, di cui 5 ad oggi risultano dimissionari. «Cessando l'attività – scrive il liquidatore – non emergono soluzioni alternative e quindi la risoluzione del rapporto di lavoro avverrà via via con l'esaurirsi delle prestazioni legate agli impegni precedentemente presi da U-blox (un primo gruppo di circa 140 lavoratori cesserà entro 3 mesi dalla data della presente)».

Cessione dell’azienda

Nella comunicazione si parla di contatti con altri imprenditori per «la cessione dell'azienda o di alcune aree o anche singoli lavoratori».
La lettera del liquidatore è datata 11 febbraio. L’iter previsto dalla legge 223/1991 fissa in 7 giorni il tempo entro cui le parti debbano sedersi al tavolo per un esame congiunto della situazione che potrà durare in tutto 45 giorni. Successivamente al confronto si aggiungerà la Regione per l’esplorazione delle misure di ammortizzatore sociale: questa seconda fase durerà 30 giorni. Solo a quel punto, dopo lo scontato esito negativo del dialogo tra azienda e parti sociali, U-Box potrà far partire i licenziamenti.