Trieste Trasporti senza liquidità, Dipiazza frena e corregge il tiro
TRIESTE «Siamo in una situazione in cui anche la Trieste Trasporti ha due mesi di autonomia per gli stipendi». È bastato che il sindaco Roberto Dipiazza, seriamente allarmato per le ricadute che l’emergenza’avrà sull’economia cittadina, pronunciasse questa frase per far saltare sulla sedia cittadini triestini, vertici e dipendenti della Trieste Trasporti e sindacati. Quel passaggio ha generato un autentico cortocircuito, costringendo lo stesso Dipiazza a ridimensionare l’allarme.
Resosi conti del messaggio erra e “inquietante” contenuto in quelle parole, il primo cittadino si è affrettato a correggere il tiro: «Mi riferivo alla durata, di due mesi, del Fondo di solidarietà del settore trasporti attivato da Trieste Trasporti - precisa il sindaco -. L’azienda ha comunque le spalle sufficientemente larghe e attiverà altri strumenti. Il mio ragionamento voleva far capire che se deve affrontare un momento di difficoltà una realtà solida come Trieste Trasporti, figuriamoci le piccole realtà. In ogni caso è meglio mettere sul tavolo subito tutti i problemi - valuta - e iniziare a pensare già ora come affrontarli, senza trovarsi poi impreparati o sorpresi di fronte a certe situazioni».
Quanto ai vertici di Trieste Trasporti, non nascondono il momento di difficoltà. Corse ridotte al minimo storico, abbonamenti per il mese di aprile non rinnovati, mezzi costretti comunque a garantire un servizio seppure con un numero di corse contenuto. «Trieste Trasporti è sempre stata gestita in maniera ottimale - evidenzia il presidente Pier Giorgio Luccarini - abbiamo le spalle coperte. Mi sento di rassicurare dipendenti, sindacati e cittadini sul fatto che l’azienda sarà capace di far fronte a tutte le disgrazie che questa emergenza potrà comportare».
Ormai però, anche dopo l’intervista rilasciata da Dipiazza, più di qualcuno inizia a temere ricadute pesantissime sul tessuto economico. Dalle parole del primo cittadino, del resto, è emersa una preoccupazione autentica e fortissima. E il suo grido d’allarme, in questo momento, viene condiviso anche dalle forze di opposizione. «Condividiamo le preoccupazioni del sindaco – scrive in una nota il gruppo consiliare M5S di Trieste -. Ci fa piacere anche la sua promessa di coinvolgere tutte le forze politiche nella definizione degli interventi economici a favore della città successivi all'approvazione del bilancio preventivo 2020».
I pentastellati lanciano a tal proposito tre proposte. Quella dell'istituzione di un “Fondo speciale di solidarietà”, in grado da una parte di raccogliere le donazioni dei triestini più fortunati economicamente, dall'altra di erogare sostegno economico ai cittadini in difficoltà. Suggeriti poi la cancellazione della tassa di occupazione del suolo pubblico per il 2020 e l'azzeramento della Tari, chiedendo la collaborazione del concessionario AcegasApsAmga ed impegnandosi a reintegrarla negli anni a venire.
A commentare le parole di Dipiazza anche Antonella Grim di Italia Viva. «Ritengo che il sindaco abbia la responsabilità di indicare la strada ai suoi concittadini. Attendere che arrivi un piano “salvifico” nazionale e regionale non può essere sufficiente. La giunta comunale cominci con una proposta seria di revisione della spesa senza perdere tempo prezioso». —
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