Trieste, trasloco dell’Ortofrutticolo: gli addetti chiedono garanzie

Sul trasferimento da Campo Marzio all’ex Duke, gli operatori sollecitano il Comune su una condivisione del progetto e domandano più supporto
Il mercato ortofrutticolo
Il mercato ortofrutticolo

TRIESTE «Chiediamo condivisione del progetto e un supporto per gli operatori che si trovano ad affrontare un impegno economico per il trasferimento da Campo Marzio all’ex Duke». Chi opera dentro al Mercato ortofrutticolo lancia un monito all’amministrazione comunale, in attesa che l’acquisto da parte del Comune di quell’area di via Ressel destinata ad ospitare il mercato all’ingrosso di frutta e verdura, venga approvato dal Consiglio comunale. Ieri intanto l’operazione è approdata in quarta Commissione dove Lorenzo Giorgi, che fin dall’inizio ha seguito l’operazione come assessore al Commercio, ha illustrato le tappe che hanno portato all’acquisizione di quel bene mentre i consiglieri e lo stesso presidente della Commissione, Michele Babuder, hanno evidenziato le richieste degli operatori preoccupati per le spese da sostenere e i costi di locazione degli spazi.

Ortofrutticolo all’ex Duke. Il Comune si prende l’area
Il capannone ex Duke in via Ressel


Attualmente la struttura di Campo Marzio ospita 15 operatori. «Abbiamo appreso tutto solo dal giornale, per ora non c’è stato alcun confronto ufficiale e quindi non abbiamo dati o rassicurazioni certe sulle quali fare valutazioni», evidenzia Andrea Grandolfo, uno degli operatori più importanti che guida l’omonima Sas. «Abbiamo fatto un rapido sondaggio tra noi, – spiega – se metà degli operatori hanno confermato l’intenzione di trasferimento nella nuova struttura, l’altro 50% sostiene che dipenderà dalle condizioni. Sarebbe un peccato perdere anche uno solo degli operatori, anche il più piccolo rappresenta un valore e per questo auspichiamo che il Comune ci venga incontro».

Oggi dentro all’Ortofrutticolo per la presa in locazione di 80 metri quadrati si pagano 700 euro al mese. Il Comune intende affidarne la gestione ad una società esterna che potrebbe essere formata anche dagli stessi operatori della struttura. L’amministrazione comunale, per mettere mano all’ex stabilimento Duke, deve attendere il via libera dell’Aula. «A quel punto – spiega Dipiazza – lo faccio ripulire e quando la struttura è sgombra, chiamo gli operatori dell’Ortofrutticolo e insieme a loro mettiamo a punto il progetto. Mi reputo uno specialista del settore, comprendo le loro esigenze e conosco le caratteristiche che un mercato come quello deve avere per attrarre anche acquirenti da oltre confine: per far capire loro quanto intendo collaborare, dico fin da oggi che voglio la loro firma sul progetto prima di avviare i lavori».

Parole che rassicurano gli operatori. «La progettazione condivisa di quella struttura sarà essenziale alla nascita di una realtà veramente funzionale, – sottolinea Massimo Vitale, presidente dei grossisti ortofrutticoli di Trieste – ci conforta l’idea che il sindaco intenda coinvolgerci nel disegnare il nuovo mercato e che abbia a cuore la questione. Attendiamo di incontrarlo per sottoporgli un documento che abbiamo sviluppato e che evidenzia tutte le caratteristiche tecniche necessarie alla nuova realtà per renderla funzionale e competitiva».

L’ex Duke, che si trova nel comune di San Dorligo della Valle, è stato acquistato all’asta dal Comune per un milione e 190 mila euro. È stata versata una cauzione da 119 mila euro che evaporerebbe nel caso l’operazione non venisse approvata dal Consiglio comunale. L’intera area e di poco inferiore ai 290 mila metri quadrati, di cui 2.515 coperti e 13.815 scoperti, 7.200 metri quadri dei quali edificabili. L’attuale Ortofrutticolo invece conta 4 mila metri quadri al coperto, in parte non utilizzati, e 25 mila all’esterno. «Se gli spazi saranno insufficienti – dice Vitale – servirà ampliare quel capannone». Nel corso delle quarta Commissione, i consiglieri Salvatore Porro e Maria Teresa Bassa Poropat hanno fatto emergere anche il problema della Motorizzazione civile in capo alla Regione e che utilizza proprio quell’area di via Ressel per il conseguimento di alcune patenti. «Fino a che non formalizziamo l’acquisto dell’area non abbiamo titolo per affrontare il problema e cercare una soluzione», precisa l’assessore Giorgi.

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