Trieste. Toto-giunta, spuntano i nomi di Gianni Torrenti e Franco Zigrino

L’ex direttore degli ospedali e lo storico tesoriere del Pd in ballo tra Bilancio, Personale e Cultura. Sel punta all’Ambiente con Umberto Laureni

Lasorte Trieste 31/05/11 - Municipio, Passaggio Consegne, Roberto Dipiazza, Roberto Cosolini
Lasorte Trieste 31/05/11 - Municipio, Passaggio Consegne, Roberto Dipiazza, Roberto Cosolini

Le figurine dell’ex presidente del Porto Claudio Boniciolli e dell’ex numero uno dell’Azienda sanitaria Franco Rotelli, in realtà, non sono mai uscite dal cassetto. Né mai, giurano i soliti ben informati, usciranno. Quanto all’ex direttore di Assindustria Loredana Catalfamo, la voce di un assessorato per lei rimarrà solo uno dei tanti rumors circolati. E che dire di Giovanni Ravidà, l’uomo dei conti di Dipiazza stimato dal centrosinistra? Non è che un pensiero stupendo. Ma lui per primo, dicono, non ci starebbe. Restano invece sul tavolo, e finiranno quasi sicuramente nell’albo della nuova giunta comunale, le faccine dell’ex direttrice di Vita nuova Fabiana Martini (forse addirittura come vicesindaco) e dell’ex capogruppo del Pd Fabio Omero (per lui il traffico in attesa che Cosolini molli l’urbanistica dopo il varo del Piano regolatore?).

Ma oltre a quelle già “sotto esame” del presidente dell’Ordine degli architetti Andrea Dapretto (ai lavori pubblici?) e del neodipietrista Emiliano Edera - in ordine di probabilità di nomina - sono molte altre le figurine che girano in queste ore di mano in mano nelle stanze dei bottoni. Dall’ex direttore dell’Azienda ospedaliera Franco Zigrino alla dirigente dell’Azienda sanitaria nonché consigliera comunale confermata col Pd Maria Grazia Cogliati Dezza (quest’ultima al welfare?). Dall’ex presidente della Commissione regionale amianto e da lunedì scorso consigliere comunale vendoliano Umberto Laureni (per lui Sel reclamerebbe la delega all’ambiente) fino a un’ipervotata tra i democrats come Laura Famulari. Dall’ex giovane segretario della Margherita Matteo Apuzzo - sì, proprio quello uscito dal Pd nel 2009 in polemica con la nomenklatura guidata in quel momento da Cosolini - fino allo storico tesoriere del partito, Gianni Torrenti, il presidente del Teatro Miela. Tra queste, la figurina più papabile - che risponde peraltro al requisito del tecnico vicino al centrodestra, di cui parla il neosindaco - è quella di Zigrino, che all’alba della campagna elettorale sembrava intenzionato a tirare la volata ad Antonione, salvo poi schierarsi, dopo il primo turno, con Cosolini. A lui, si mormora, potrebbe andare l’assessorato al personale, se non addirittura quello al bilancio. E qui, Radio Cheba non lo nega, se la starebbe giocando proprio con Torrenti, che in alternativa potrebbe finire alla cultura.

Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il mare. Un mare di legittimi appetiti da placare, personali e di partito, di competenze gestionali da garantire alla città, nonché di equilibri - di quelli politicamente corretti, come la rappresentatività di genere (le quattro donne annunciate) e di etnia (e gli sloveni?) - da rispettare. Capita così che Roberto Cosolini - il candidato che puntava a dare in pasto alla stampa i nomi della propria squadra già prima del voto - adesso che è diventato sindaco prenda ancora un po’ di tempo. «Ne parliamo lunedì o martedì prossimi», taglia corto.

Le agende dicono, d’altronde, che proprio oggi dovrebbero cominciare gli incontri chiarificatori fra il neosindaco e i segretari di partito. I quali sanno che le figurine possono, anzi, devono, essere incollate su tre album aperti sullo stesso tavolo, corrispondenti ad altrettante giunte da comporre: Trieste, Muggia, Provincia. I tre pianeti appena ri-allineati dal centrosinistra.

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