Trieste, «Torneremo a visitare Melara»: l’impegno di Dipiazza e Fedriga

Dopo la riunione di redazione al quadrilatero il sindaco e il presidente Fvg rispondono all’appello dei residenti. Il primo cittadino: «Idea urbanistica errata»
Giovanni Tomasin

TRIESTE. Il sindaco Roberto Dipiazza e il presidente regionale Massimiliano Fedriga confermano che visiteranno Melara, come richiesto dai cittadini durante la riunione di redazione de Il Piccolo nella biblioteca pubblica del quadrilatero.

Il presidente Fedriga accoglie l’invito: «Ho visitato diverse volte Melara nel tempo e tornerò volentieri a farlo», fa sapere. Lo stesso dice il sindaco Roberto Dipiazza: «Certo che ci andrò – conferma –. Quel che mi dispiace in questo periodo della mia attività è che riesco meno di un tempo a visitare i rioni della città: tra il Porto vecchio e le altre partite che abbiamo in piedi, la mia agenda è sempre piena dalle otto del mattino alla sera. In ogni caso prendo l’impegno di tornare a Melara».

Per il primo cittadino l’idea di tornare a Melara funge da stimolo per una riflessione di carattere urbanistico: «Io sono sempre stato critico di queste operazioni in stile anni Settanta – spiega il primo cittadino riferendosi al quadrilatero -. Mi ricordo benissimo che i progettisti di Melara dissero di aver preso a modello le Vele di Nizza. Le ho riviste poco tempo fa tornando da Cannes e devo dire che è un’eresia fare un simile paragone». Insomma, assicura Dipiazza, nello sviluppo futuro di Trieste il brutalismo non è in agenda: «Sicuramente non è il mio modo di pensare la città. Ringrazio Dio di aver bloccato il progetto dell’ex Maddalena in via dell’Istria».

Visto che il quadrilatero però già esiste, che fare? «Il rione così come l’avevano pensato avrebbe dovuto avere negozi ad ogni piano ma, qui come nelle altre parti d’Italia in cui hanno fatto progetti simili, non ha funzionato. È molto complicato fare quel che dice Salvati (consigliere Pd ndr) e portare nuovi negozi in quelle condizioni. Il Comune di recente ha fatto la biblioteca». Nei prossimi anni, conclude, «bisognerà fare dei ragionamenti molto seri sulla tenuta delle strutture, perché il cemento non è eterno».

Forse una nuova visita al complesso sarà d’ispirazione alle istituzioni: durante la riunione del quotidiano, infatti, gli abitanti del rione hanno esposto una lunga serie di problematiche – molto concrete – che potrebbero venire risolte dalle istituzioni. Ad esempio le pavimentazioni da rimettere in sesto, l’amianto residuo da eliminare, serramenti da rifare, auto da interdire nella zona verde centrale, più controlli serali.

Al quotidiano, dal canto suo, spetterà il compito di continuare a raccontare la vita del quadrilatero, nelle sue luci e le sue ombre.

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