Trieste, test del Dna per il mistero di via Puccini
TRIESTE Sarà il test del Dna a svelare definitivamente il giallo della morte di Nerina Zennaro Molinari, la donna di 87 anni trovata cadavere sabato sul pavimento della camera nell’appartamento al primo piano dello stabile di via Puccini 32. Il pm Cristina Bacer ha infatti disposto una serie di accertamenti su alcuni oggetti della casa. Lo scopo degli inquirenti è infatti quello di verificare se siano entrate altre persone nell’appartamento dove l’anziana viveva da sola. E dunque dare concretezza a quella che al momento è un’ipotesi alternativa. Che qualcuno sia entrato nella casa e abbia ucciso l’anziana.
Certo al momento è che quella di Nerina Zennaro Molinari sia stata semplicemente una morte causata da una fuga di gas. Ma per gli investigatori della Squadra mobile ci sono ancora troppi misteri da chiarire. Il primo mistero è rappresentato dalla scomparsa di un mazzo delle chiavi di casa che solitamente la donna custodiva in un cassetto. Sono state perse? Oppure qualcuno è riuscito a sottrarle nei giorni precedenti e poi sabato è entrato nell’appartamento per mettere a segno un furto? Ma c’è un altro elemento quantomeno strano. In casa, come hanno potuto accertare gli investigatori della Squadra mobile e poi quelli della scientifica che hanno effettuato un lungo sopralluogo, tutto era in ordine e, all’apparenza, non mancava nulla.
E c’è poi da chiarire la questione del pomello che comanda il fornello della cucina economica che mancava dalla propria sede. Gli agenti hanno scoperto che la vite metallica sottostante al pomello era girata in modo tale che il gas fuoriuscisse. Difficile ipotizzare una dimenticanza da parte dell’anziana dal momento che mancava la particolare maniglia della cucina. Per gli investigatori l’unica spiegazione potrebbe essere che qualcuno abbia aperto il gas e poi - per evitare che la donna, descritta come una persona attenta e reattiva nonostante l’età, se ne accorgesse - abbia portato via il pomello. E poi se ne sia andato? Ma perché se non è stato rubato nulla?
L’allarme è scattato attorno alle 10 di sabato. A chiamare i pompieri è stata la badante dell’anziana che, come tutte le mattine, era andata ad assisterla. Ha suonato il campanello dell’alloggio in maniera sempre più insistente. Poi ha bussato ripetutamente, senza però ricevere alcuna risposta. Sono arrivati i pompieri che hanno forzato la porta d’ingresso. Il corpo di Nerina Zennaro Molinari era riverso sul pavimento a pochi metri.
Il medico legale, che ha poi effettuato il sopralluogo, non ha trovato alcun segno di violenza sul corpo. E altrettanto ha rilevato anche un secondo medico legale, Fulvio Costantinides, che è giunto dopo qualche ora su chiamata dello stesso pm Bacer.
Ma a stabilire le cause della morte sarà l’autopsia disposta dal pubblico ministero che verrà effettuata probabilmente domani. È stato anche disposto l’esame tossicologico per verificare l’eventualità di un avvelenamento.
Nerina Zennaro Molinari è stata uccisa dal gas lasciato inavvertitamente aperto? Oppure la mancanza delle chiavi e il “guasto” della cucina economica possono anche essere letti come gli indizi di un’azione deliberata?
Certo è che già venerdì pomeriggio in quello stabile erano intervenuti i vigili del fuoco chiamati dai condomini per un forte e intenso odore di gas che si propagava per le scale. Hanno controllato tutto, ma non hanno rilevato guasti. Poi sono giunti i tecnici dell’AcegasApsAmga che hanno prudenzialmente interrotto il tubo principale del gas bloccando l’erogazione in ogni alloggio. Il giorno dopo, la macabra scoperta.
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