Trieste, Tbc sospetta per una conoscente della pediatra

TRIESTE Una 43enne friulana di Venzone si trova ricoverata all’ospedale di Udine nella clinica di Malattie infettive per una sospetta tubercolosi. Al momento le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni e sono definite «sostanzialmente buone» dai sanitari. Gli esami microbiologici chiariranno nelle prossime ore se si tratta di Tbc e se la malattia è contagiosa, ovvero trasmessa dal bacillo. La donna di professione fa la badante e assiste la suocera della pediatra di Trieste che a settembre dello scorso anno contrasse la tubercolosi polmonare scatendando il caso dei controlli su larga scala ai bambini da lei vaccinati.
La 43enne si è presentata martedì all’ospedale di Udine dopo aver effettuato, su consiglio del proprio medico curante, un esame della Tac che ha riscontrato una forte lesione polmonare. Proprio questa diagnosi ha spinto i medici a ricoverare immediatamente la donna che ora è tenuta in isolamento. Nei giorni precedenti la badante aveva accusato febbre e una forte tosse, sintomi compatibili con una polmonite.
Per questo motivo il medico curante aveva avviato una terapia antibiotica che, però, non aveva sortito alcun effetto. Per precauzione è stato effettuato un esame radiologico e, visto l’esito, si è preferito l’immediato trasporto nel nosocomio friulano. «Stiamo parlando – spiegail primario del reparto Matteo Bassetti – di un caso sospetto e quindi non accertato. La donna è in stato di isolamento in una stanza dove sono previsti dei sistemi di ricambio d’aria fino a quando non avremo dal laboratorio i risultati certi degli esami microbiologici che abbiamo fin da subito svolto». I test di sensibilità antibiotica e di tipo genetico chiariranno se si tratta di tubercolosi e se eventualmente è di tipo bacillifero e quindi da chi è stato trasmesso. «Solo se si dovesse trattare di un caso positivo – avverte Bassetti – agiremo con una terapia antibiotica della durata di circa sei mesi».
A Trieste il caso della pediatra colpita da Tbc aveva destato enorme allarmismo. La professionista, addetta alle vaccinazioni, aveva prestato il proprio servizio nei distretti di Roiano, San Giacomo, Valmaura, Muggia e San Dorligo. I vertici dell’Azienda sanitaria locale avevano deciso di sottoporre a controlli precauzionali 3.500 bambini rientranti in una fascia d’età da 0 a 6 anni. Per circa 500, 600 bambini da lei vaccinati negli ultimi due mesi era scattato anche il piano di profilassi. Anche la badante della suocera della pediatra era stata allora richiamata per uno screening risultato inizialmente negativo. Al secondo test, invece, non si era presentata.
In regione si registrano circa 50 casi l’anno. «Anche in questo caso, qualora fosse accertata la tubercolosi – spiega Bassetti – la gente entrata in contatto con la donna verrà chiamata dall’area di prevenzione regionale per uno screening e una radiografia al torace. Ma non c’è nulla da preoccuparsi perché si tratta di una malattia che con gli strumenti attuali della medicina è debellabile con una terapia antibiotica».(d.v.)
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