Trieste, tariffe stracciate per far rivivere i ricreatori in crisi

Iscritti dimezzati in quattro anni e la giunta corre ai ripari. Verrà stabilito un costo simbolico al massimo di 12 euro

TRIESTE Ricreatori (quasi) gratis per tutti. La giunta Dipiazza sta studiando un piano per togliere le tariffe a partire dal prossimo anno. Un’iniziativa, conferma l’assessore competente Angela Brandi, pensata per ridare slancio alle strutture, ormai sempre più vuote.

Un museo del ricreatorio per i 110 anni del “Padovan”

Sono i numeri a raccontare la fuga registrata negli ultimi anni: dopo l’introduzione delle rette obbligatorie, avvenuta nel 2013, gli iscritti sono scesi progressivamente passando dai 3.500 di quattro anni fa, ai circa 1.700 attuali. Dimezzati.

Le famiglie in effetti sono costrette a pagare somme che possono raggiungere anche i 200 euro l’anno. Non poco, oggigiorno. La quota esatta chiesta ai genitori è comunque correlata all’Isee e consente l’esonero totale per i nuclei in difficoltà economica. Via tutto, non sarà più così: l’assessore Brandi intende ritornare al vecchio sistema, con una quota simbolica di pochi euro, 12 al massimo.

Praticamente gratuito. «Da quando è entrato in vigore il sistema dell’Isee le iscrizioni sono diminuite. Noi invece puntiamo a portare avanti il programma del sindaco approvato dal Consiglio comunale», afferma l’esponente della giunta Dipiazza. «Il programma prevede proprio lo sviluppo degli spazi che negli ultimi anni, purtroppo, sono sempre meno frequentati».

Dal lavoro agli spazi di aggregazione Pressing bis dei giovani di “Tryeste”

Ce ne sono dodici in tutta la città, tutti con una propria storia. «Va detto - aggiunge Brandi - che i ricreatori, nel tempo, hanno smarrito anche la loro funzione originaria, quella di promuovere la socializzazione e il divertimento perché sono diventati sempre più una sorta di prolungamento delle scuole.

Il Sis, il Servizio integrativo scolastico (un doposcuola pomeridiano, ndr), introdotto nelle strutture, ha fagocitato il resto delle attività ludiche. Con il risultato che i bambini e i ragazzi alla fine andavano in ricreatorio per studiare e non per giocare».

La nuova giunta ha fissato una regola: alle 16 e 30 si chiude tutto. Quaderni e libri finiscono negli zaini per lasciar posto, piuttosto, a palloni e racchette. Tariffe e orari ristretti per i compiti non sono le uniche strategie che la giunta sta avviando: in questi mesi l’assessorato ha lavorato per allargare la rete di attività da portare tra i giovani, soprattutto per la fascia degli adolescenti considerata più a rischio.

In “libertà vigilata” i ragazzi prigionieri dei ricreatori
Foto Bruni Trieste 08.07.16 Consiglio Comunale-la nuova giunta-Brandi

Al “Gentilli” di Servola e al “De Amicis” di Campi Elisi, ad esempio, è partita una collaborazione con la Scuola di musica 55 per i corsi di chitarra, strumenti a fiato, tastiera e pianoforte. Al “Nordio”, invece, si farà tiro a segno grazie a una convenzione con il Coni.

«Vogliamo favorire la mobilità - osserva ancora l’assessore - quindi i ragazzi potranno recarsi in tutte le strutture e partecipare a ciò che desiderano. Dobbiamo rivitalizzare i ricreatori - rimarca Brandi -, rappresentano un’identità storica per la città che non può andar persa».

Il taglio alle tariffe, peraltro suggerito pure dai consiglieri comunali di Forza Italia, per ragioni di tenuta del bilancio ha bisogno del via libera degli uffici. «Voglio portare a casa il risultato - sottolinea Brandi - perché i ricreatori, così come i servizi educativi in generale, non possono essere visti come un peso per le casse comunali».

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