Trieste, svolta “veneta” per l’ex Maddalena: lavori verso la ripresa a settembre

TRIESTE L’immobilismo in cui da anni è sprofondato il cantiere dell’ex Maddalena sembra avere le settimane contate. Un noto imprenditore veneto, conosciuto a Trieste per aver già promosso con successo alcune operazioni di carattere immobiliare, sembra intenzionato a intervenire al posto degli attuali soci per portare finalmente a termine l’intervento.
Un cartello apposto di recente sul cancello principale che consente l’accesso all’area, con su scritto “Non parcheggiare dal 12 giugno per smontaggio ponteggi”, aveva ridestato l’attenzione dei residenti, a lungo indispettiti per il degrado in cui da troppo tempo versa l’intera zona.
Dopo l’improvvisa uscita di scena del gruppo francese Carrefour, nell’agosto del 2013, anche i soci di Generalgiulia 2, che nel 2006 avevano acquistato il comprensorio dall’Azienda sanitaria, sono entrati in crisi, bloccando di fatto l’intera operazione. «Quel cantiere non è più di competenza nostra - spiega Donato Riccesi, uno dei quattro soci di Generalgiulia 2 -. Da due anni c’è un liquidatore ed esiste una trattativa in stato avanzato con un acquirente». L’ingegner Alberto Modugno, nei panni del liquidatore, non smentisce, anzi, è pronto a rilanciare, anche se con toni prudenti: «Siamo vicini a una svolta - conferma -. La situazione è però molto articolata. Ci sono molti soggetti coinvolti e non vorrei che sorgessero delle difficoltà, anche perché di mezzo c’è il Tribunale».
È lo stesso Modugno, poi, a gettare un po’ di luce sulla vicenda attraverso una nota nella quale specifica che «l’avvocato Enrico Bran, che assiste Generalgiulia 2, sta definendo con i consulenti dell’imprenditore (il potenziale acquirente, ndr) i termini di un’operazione che la società confida di portare a buon fine nel mese di settembre, presentando al Tribunale di Trieste un piano di salvataggio che contemplerà la prosecuzione dell’intervento immobiliare grazie alla finanza portata dal nuovo imprenditore».
Altre informazioni non trapelano. Nomi non se ne fanno. C’è da sperare che si tratti della tipica riservatezza che precede la conclusione di un grande affare, anche perché le persone che abitano o lavorano nelle vicinanze del cantiere iniziano a dare segnali di insofferenza. Le recinzioni, infatti, non riescono a fermare i ratti che quotidianamente percorrono via dell’Istria e che, evidentemente, nel cantiere trovano un riparo sicuro. «Non si tratta di decoro - spiega un’anziana signora che chiede di rimanere nell’anonimato -, ma di semplici norme di igiene».
L’avvio del cantiere doveva rappresentare il primo passo verso la riqualificazione di un’area che, come denunciano i residenti, appare più periferica di quanto non lo sia realmente. L’assenza di servizi, il trasferimento dell’ospedale Burlo Garofolo all’orizzonte, il continuo viavai di richiedenti asilo: sono questi i punti principali sui quali convergono le lamentele di chi abita e frequenta questa zona. A questi aspetti si è aggiunta negli ultimi anni la grana dell’ex Maddalena, che dai più viene ormai interpretata come una promessa non mantenuta.
Alcune falle nel cantiere, al di fuori di ogni metafora, sono state riparate. La recinzione che delimita l’area, a differenza del passato, appare oggi in buono stato e non consente un facile accesso. Le gru erano già state rimosse all’inizio dell’anno, dopo che una giornata particolarmente ventosa aveva costretto i Vigili del fuoco a chiudere precauzionalmente un tratto di via dell’Istria e a evacuare le sedi dell’Enaip, del Ciofs e dell’asilo delle suore dell’Oma.
Il lago di acqua che fino a qualche mese fa aveva trasformato il fondo del cantiere in una piscina a cielo aperto, tanto da far concorrenza agli altri poli natatori cittadini, è scomparso, dopo che è stato riattivato il corretto funzionamento dei sistemi di deflusso dell’acqua.
Il silenzio nel quale è ripiombato il cantiere, però, potrebbe venire squarciato nuovamente dai camion e dalle ruspe, nel giro di poco tempo, grazie a un imprenditore veneto che sembra intenzionato a far rivivere il comprensorio dell’ex Maddalena.
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