Trieste: superporto regionale, scatta il count down
TRIESTE. È partito il conto alla rovescia per il via libera da parte del Consiglio dei ministri al decreto legislativo che riforma le Autorità portuali, riducendole da 24 a 15.
Il varo è previsto per la prossima settimana dato che negli ultimi giorni le Commissioni Trasporti del Senato e della Camera in serie hanno espresso il proprio parere consultivo favorevole pur con alcune condizioni e osservazioni.
Per il Friuli Venezia Giulia ciò comporta due imminenti rivoluzioni: costituzione dell’Autorità di sistema portuale dell’Alto Adriatico orientale di cui faranno parte gli scali di Trieste, Monfalcone e San Giorgio di Nogaro e che metterà in rete anche i retrostanti interporti con sede alla Torre del Lloyd; e nomina di Zeno D’Agostino a presidente di tutto il sistema.
Il passaggio dal ruolo di commissario dovrebbe avvenire piuttosto rapidamente dal momento che sono molti i porti italiani in attesa di un vero presidente a incominciare da quello di Genova, e comunque prima del 24 agosto allorché scade l’attuale proroga commissariale.
In stand-by in attesa di novità da Roma, come rivela il segretario generale dell’Authority Mario Sommariva, la convocazione di un ultimo Comitato portuale che tra l’altro dovrebbe approvare alcune variazioni di bilancio e l’ampliamento della concessione a Gmt per permettere la realizzazione di un terminal crociere e traghetti in Porto vecchio.
La riforma prevede infatti la sua sopressione con la creazione di un Comitato di gestione molto snello. In questo senso l’interrogativo principale si apre per Monfalcone il cui sindaco, a norma di legge non sarebbe ammesso nella governance mentre dovrebbero sparire l’Azienda speciale per il porto (Aspm) e il Consorzio industriale (Csim). Il decreto però, come tante leggi italiane, prevederà una serie di proroghe.
Frattanto Monfalcone per l’accoglimento di una nave cargo dirottata che trasportava veicoli e Trieste con una forte crescita delle movimentazioni di container hanno già sinergicamente subito in positivo i riflessi dello sciopero che per giorni ha paralizzato il porto di Capodistria.
Secondo una nota dell’Authority, Trieste ha reagito allo stress test e un picco di traffico che ne ha messo alla prova strutture e maestranze «in modo brillante con un nuovo record di movimentazioni su nave singola che ha raggiunto la cifra di 4000 container (il precedente si fermava a 2600).
Il picco improvviso di traffico - si fa rilevare - ha generato anche la necessità di creare nuovi treni per le destinazioni della merce, facendo così aumentare da 3 a 5 i convogli che in settimana sono partiti per la destinazione ungherese di Budapest. Una nuova traccia verso la Repubblica Slovacca è stata invece creata ad hoc in tempo record, proprio per smaltire i contenitori diretti alla nuova destinazione.
«Nessun furto di traffico ai vicini e nessuno sciacallaggio per lo sciopero di Capodistria - ha commentato il commissario dell'ApT, Zeno D'Agostino - le nostre maestranze hanno lavorato con professionalità e rapidità in una situazione potenzialmente critica, che se non gestita adeguatamente, avrebbe bloccato per assurdo anche l’operatività del nostro scalo. Il porto di Trieste ha dato una prova eccellente, segno che l'organizzazione del lavoro funziona».
«La concentrazione di traffico – ha sottolineato il presidente di Tmt, Fabrizio Zerbini – è stata debitamente gestita anche grazie alle capacità e alla disponibilità di tutto il personale di Tmt, Deltauno e Minerva Servizi». Giovedì in particolare si sono comunque create file di Tir in attesa sulla rampa del Molo Settimo. Ciò perché sono stati 324 i camion complessivi tra entrata e uscita contro una presenza media giornaliera di 200. «Ma il tempo medio tra il check-in e l’uscita - viene fatto notare - è stato comunque di soli 39 minuti».
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