Trieste, stretta in arrivo sui contratti delle Coop

Preintesa Nordest-sindacati in vista dell’assunzione di centinaia di addetti delle Operaie. Tagli agli scatti di anzianità
Il supermercato Coop delle Torri d'Europa
Il supermercato Coop delle Torri d'Europa

TRIESTE Tanto per restare in tema, più che di carro davanti ai buoi, si potrebbe parlare di merci davanti ai furgoni. Tant’è. Il paradosso d’altronde, a meno di clamorosi colpi di scena dell’ultimo momento, sta semmai nella forma. La sostanza è che non c’è tempo da perdere e, il lavoro, bisogna portarselo avanti bruciando le tappe, evidentemente. A costo, se servirà, di aggiustarlo in corsa. In questi giorni, infatti, la “triplice” sindacale di categoria del commercio, rappresentata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Tucs, ha sottoscritto un pre-accordo con il management delle Coop Nordest destinato a regolamentare i contratti di lavoro di quella quota di lavoratori delle Coop operaie che sarà “comperata” dalle stesse Nordest insieme a un tot di punti vendita.

Trecentonovanta addetti per venti negozi tra cui anzitutto l’iper delle Torri (dove per inciso i tecnici delle Nordest stanno già facendo sopralluoghi e riunioni), così almeno diceva la proposta di concordato preparata a marzo da Maurizio Consoli come amministratore giudiziario delle Operaie, sulla quale giusto oggi dovrebbe essere reso pubblico l’esito (scontato in senso favorevole dato che peraltro vige il silenzio-assenso) delle votazioni scattate lo scorso 7 maggio in occasione dell’adunanza dei creditori al PalaTrieste. Numeri che, ad ogni modo, dovrebbero essere leggermente inferiori, posto che all’epoca dell’istanza di concordato mancava il terzo grande acquirente in grado di partecipare alla spartizione dello spezzatino delle Operaie: c’erano le Nordest, c’era Conad, ma non ancora Despar. Pre-accordo perché, a dirla proprio tutta, chi avrà comprato cosa, e per quanto, lo si saprà in via ufficiale soltanto dopo il prossimo mercoledì, scadenza dell’asta che riguarda il patrimonio immobiliare più i rami d’azienda delle Operaie. In linea teorica, insomma, potrebbe anche arrivare un fantomatico “player” e offrire più di quanto non abbiano offerto le Nordest. A quel punto il pre-accordo sarebbe carta straccia.

Coop operaie, spunta il colosso Despar
Lasorte Trieste 07/05/15 - PalaRubini, PalaTrieste, Adunanza Creditori COOP

In attesa della chiusura dell’asta, l’accordo “nel caso in cui” - presentato a grandi linee già in assemblea ai lavoratori che dovrebbero esserne coinvolti - prevede che le Nordest non lascino a casa nessuno di quelli oggi impiegati nei punti vendita in acquisizione e «niente proposte choc», per dirla con Antonella Bressi, Filcams Cgil. Il riferimento è alle prospettive che circolavano nelle ultime settimane, a partire dal taglio delle quattordicesime. Che sono invece confermate come i minimi tabellari e gli orari vigenti, senza cali. Il pre-accordo prefigura, in sostanza, un trasloco dall’integrativo delle Operaie a quello delle Nordest, con alcuni adattamenti, però. Buoni quelli sulla retribuzione domenicale e festiva, per dirne una. Già, ma la contropartita? Meno buoni, ma sopportabili, assicurano i sindacati, sono gli adattamenti sui livelli e quelli sugli scatti di anzianità. Troppi, secondo gli standard delle Nordest, sarebbero i secondi livelli e i terzi “super”, e in 90 dovrebbero essere destinati a un abbassamento di qualifica. Di pari passo, la nuova assunzione in una nuova azienda determinerà l’azzeramento degli scatti d’anzianità cui dovrebbe essere contrapposto, e riconosciuto in busta paga, un 40% del valore come superminimo, col recupero a scalare negli anni. La morale è che qualcosa ci rimettono i vecchi, mentre per i giovani il sacrificio si prospetta più relativo.

«Abbiamo messo un mattoncino importante», osserva Matteo Zorn, Uil Tucs. «Ora - gli fa eco Andrea Blau, Fisascat Cisl - che gli altri operatori intenzionati ad acquistare i rami d’azienda delle Coop operaie si comportino allo stesso modo». Già perché, “repetita iuvant”, questo pre-accordo non è mica un contratto “erga omnes”: varrà, se varrà, solo per i dipendenti delle Operaie che passeranno, nel pacchetto dei negozi, alle Nordest. Gli altri - al netto degli esuberi che oggi vengono calcolati più che a spanne nell’ordine delle 30, 40 unità - saranno soggetti alle condizioni lavorative dettate dagli integrativi e dalle clausole specifiche di Conad e Despar, e pure di Bosco, se è vero che anche la catena triestina - pur in parte più limitata - è della partita. La contrattazione vera partirà da mercoledì in poi. Ad asta di vendita chiusa.

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