Trieste, "stop" del Ministero: slitta ancora la ripartenza del tram

Doccia fredda sul riavvio dello storico tram: il Mit ha inviato a Regione, Comune e Trieste Trasporti  tre pagine con una quindicina di osservazioni e richieste sul progetto di ristrutturazione della trenovia, chiarimenti ritenuti necessari per dare il nulla osta. Luccarini: "Si rischia di prolungare i tempi".  L'ira di Dipiazza: "Siamo alle comiche"
Il tram di Opicina
Il tram di Opicina

TRIESTE Sembra essere sempre più lontana la ripartenza del tram di Opicina. In occasione della conferenza stampa dei dati del bilancio 2017 della Trieste Trasporti, il presidente dell'azienda locale giuliana Piergiorgio Luccarini ha annunciato che proprio oggi, 30 maggio, è giunta una lettera da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti alla Regione Friuli Venezia Giulia, al Comune di Trieste e all’azienda contenente tre pagine in cui viene rivelata una quindicina di osservazioni e richieste sul progetto di ristrutturazione della trenovia, ferma da quasi due anni, che il Comune aveva inviato a fine marzo al Mit.

Tre milioni dalla Regione per far ripartire il tram di Opicina
Il tram di Opicina

Su questi punti il Mit ritiene necessari approfondimenti o chiarimenti per dare il proprio nulla osta. Si va dalle tratte interessate dal progetto, alle tipologie di rotaie, alla misurazione della velocità del tram, dai marciapiedi ai sentieri di sicurezza fino al capolinea cittadino di piazza Oberdan.

«Sono tutte osservazioni - ha commentato Luccarini - che rischiano di prolungare i tempi. Qui ognuno aveva fatto la sua parte, la Regione ha messo 3 milioni di euro, noi abbiamo lavorato sul rifacimento delle funicolari, ma queste condizioni sono molto pesanti. È necessario un coordinamento tra noi, la Regione Fvg e il Comune di Trieste, per evitare altri ritardi». 

A questo punto, quindi, appare davvero difficile ipotizzare una ripartenza entro il 2018.

All'incontro è intervenuto anche il neoassessore regionale ai Trasporti, Gaetano Pizzimenti, il quale ha assicurato il proprio interessamento ad affrontare la questione.

L'ultracentenaria tramvia a funicolare, lunga 5 chilometri, è ferma da quando avvenne uno scontro frontale tra due carrozze.

La cittadinanza si è attivata per la sua riapertura con una raccolta firme, lanciata anche dal Piccolo, che ha raccolto oltre 15 mila adesioni.

Infuriato il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che in un post su twitter (VEDI QUI SOTTO) accusa l'organismo ministeriale di fare di tutto per mettere i bastoni tra le ruote e impedire la ripartenza della trenovia.

«Siamo arrivati alle comiche», afferma sui social Dipiazza, commentando le prescrizioni che l'Ustif di Venezia ha inviato a Comune, Regione Fvg e Trieste Trasporti. «Questi servitori dello Stato - spiega irritato il sindaco - si permettono di bloccare la trenovia di Trieste con una serie incredibile di prescrizioni folli, tutte stupidaggini mai viste, perché loro pensano di essere importanti. A questo punto dico qual è il problema di questo Paese: sono i servitori dello Stato, che ci impediscono di lavorare, che ci impediscono di fare e che poi - udite udite - quando devono fare le prescrizioni devono andare a cercare le cose più impossibili e insensate, non lo dico io, ma i tecnici, per cercare di bloccare tutto».

Dipiazza rende noto quindi l'indirizzo di posta elettronica dell'ufficio dei Trasporti di Venezia: «Mandate qualche email importante - conclude - perché se la meritano tutti».

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