Trieste, stop ai fuochi di Ferragosto e polemica sui grandi eventi
TRIESTE Il Comune sospende la programmazione dei fuochi di Ferragosto. Il tradizionale spettacolo pirotecnico quest’anno verrà meno a causa delle regole di distanziamento dovute alla pandemia. Una scelta che l’amministrazione ha fatto sapendo che, nel caso di privati come le discoteche, i vincoli possono essere ben più laschi.
Il sindaco Roberto Dipiazza alza le mani: «Io mi arrendo. So quel che non posso fare da pubblico amministratore, se ad altri invece è permesso non mi resta che prenderne atto e adeguarmi alla situazione vigente». Ecco quindi la scelta di rinunciare ai fuochi della serata ferragostana.
A inizio mese Dipiazza si era già espresso sul tema criticando come eccessive le sanzioni comminate a una struttura balneare cittadina. Di calche se ne trovano ormai un po’ ovunque, osservava il sindaco, e «le regole dovrebbero valere per tutti».
Che così non sia lo prova il caso del dj Bob Sinclar, che questa notte si esibirà in quel di Sistiana, proprio dopo esser salito alla ribalta delle cronache grazie a una recente intrevista in cui consigliava di lasciar perdere il distanziamento e «godersi l’attimo». E pure un altro evento attesissimo dai più giovani: lo Student party sempre al Cantera con il giovanissimo dj Shiva.
Scrive su Twitter il consigliere regionale dem Francesco Russo: «Qualcuno lo spiega al presidente Fedriga che questa è una potenziale bomba Covid? Ma ovviamente si prendono più voti mostrando i muscoli ai valichi di confine». Sul tema interviene anche il consigliere comunale del Partito democratico Giovanni Barbo: «Come la mettiamo con i rischi di assembramento e contagio al concerto di Bob Sinclair, proprio mentre vengono adottate ancor più severe misure di controllo per chi rientra dall’estero – commenta Barbo –? E poi, stando alle parole dell’assessore alla Cultura Giorgio Rossi l’inesistenza di concerti di richiamo quest’estate a Trieste era dovuta al timore espresso dal prefetto che si creassero assembramenti. Sulla cosa avevamo espresso dubbi e critiche, per le ripercussioni sui lavoratori dello spettacolo e per l’assenza di quella che poteva essere un’utile leva anche dal punto di vista turistico». Barbo contesta la tesi dell’amministrazione secondo cui tutto ciò sarebbe effetto di un sistema a «due pesi e due misure»: «La verità è che se si vuole, si fa, come dimostrano i concerti organizzati a Udine, Majano, Tarvisio, Villa Manin, Palmanova eccetera – conclude –. E che se si ha la giusta considerazione per chi lavora nella cultura e nello spettacolo lo si dimostra con i fatti». Commenta dal canto suo l’assessore Rossi: «Con le norme in vigore per gli eventi all’aperto non è possibile organizzare grandi eventi, ed è anche il motivo per cui abbiamo rinunciato ai fuochi di Ferragosto». Il caso dello spettacolo pirotecnico, secondo Rossi, è particolarmente calzante: «Le limitazioni attuali imporrebbero un massimo di mille posti, tutti a sedere. L’anno scorso ai fuochi hanno assistito 10 mila persone, come facciamo a fare una cosa del genere? Bisognerebbe far chiudere tutte le Rive e far sedere la gente, davvero impraticabile».
Quanto agli eventi svoltisi in altre parti della regione, Rossi afferma: «C’è gente che fa concerti galattici, non so come facciano. Noi, per le regole che ci danno Stato e Regione e che ci siamo dati noi stessi per tutelare i cittadini, davvero non abbiamo modo di prevedere momenti simili». —
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