Trieste, spuntano mosaici di epoca paleocristiana sotto i solai della Spaccini-Sauro
Breve stop ai lavori nella scuola: rinvenuto un vasto lembo di pavimentazione della Basilica del V e VI secolo

Il cantiere in corso nella sede delle scuole Marina Spaccini e Nazario Sauro di Trieste restituisce i pavimenti dell’antica Basilica paleocristiana di via Madonna del Mare, datata tra il V e il VI secolo e da anni in parte celata sotto la palestra dell’istituto.
Frammenti conservati nel tempo, con due strati di decorazioni musive e dimensioni che arrivano ai cinque metri per cinque, forse tra i più estesi tasselli mai rinvenuti dopo i primi scavi degli anni Sessanta.

La scoperta
La scoperta è avvenuta un mese fa, nel corso dei sondaggi compiuti dalla ditta Archeotest sotto direzione della Soprintendenza, presente nel cantiere di via Tigor al fianco dell’impresa Omnia Costruzioni. Il team di archeologi ha subito allertato il Comune, che ha convenuto di sospendere momentaneamente i lavori e mettere a punto una variante al progetto iniziale. Piano che avrebbe richiesto interventi di profondità in più punti della palestra, chiaramente non più compatibili con i resti appena affiorati.

La Basilica
La presenza della Basilica in quell’area era in realtà nota e documentata da tempo. La parte absidale fu individuata per la prima volta nel 1825, ma solo con i più recenti lavori di risistemazione stradale del rione di Cittavecchia, tra il 1963 e il 1964, fu possibile indagarne compiutamente le vestigia e riportarle alla luce. Le strutture oggi conservate restituiscono la planimetria di un’aula a croce latina, abside poligonale a cinque lati e presbiterio rialzato. La chiesa fu edificata in due fasi – riferibili tra l’inizio del V secolo e l’inizio del VI secolo – in una zona cimiteriale di epoca romana, sopra i resti di un’antica necropoli fuori le cinta della città di Tergeste.
La maggior parte della Basilica è da anni musealizzata e visitabile al di sotto di via Madonna del Mare, ma una porzione della navata restava celata dai solai della vicina scuola all’incrocio con via Tigor, circa tre metri al di sotto del livello stradale.
I sondaggi al piano inferiore dell’edificio, avviati lo scorso anno, hanno permesso di riportarne alla luce le componenti murarie, in diagonale rispetto alla pianta dell’istituto. La palestra è attualmente scavata dai cantieri, e a seconda dei diversi settori si intravedono punti più volte rimaneggiati negli anni, altri meglio conservati, in particolare attorno all’aula della Basilica.
I mosaici
Di particolare interesse sono i mosaici pavimentali, sovrapposti su due livelli e decorati nello stile di quelli già rinvenuti e affissi all’ingresso del sito. Quelli appartenenti alla fase più antica, in tessere bianche e nere, sono caratterizzati da motivi geometrici e alcune iscrizioni, mente quelli più recenti (sei centimetri più in alto) si arricchiscono con motivi policromi a pelta, a treccia, a rombi intersecati.
Il frammento forse più significativo è stato rinvenuto poco più di un mese fa: cinque metri per cinque di tesserine colorate, ben visibili al di sotto dei pavimenti della palestra. Una scoperta di rilievo, che ha richiesto la sospensione momentanea dei lavori, e la necessaria revisione del progetto e delle opere strutturali programmate per il cantiere. Il piano iniziale prevedeva infatti il completo consolidamento delle fondamenta dell’edificio, intervenendo in profondità in più punti del solaio: soluzione non più praticabile, vista la delicatezza dei mosaici rinvenuti.
Prospettive
Lunedì il dirigente comunale Giulio Bernetti, responsabile ad interim dell’Edilizia scolastica e sportiva, incontrerà progettisti e Direzione lavori per fare il punto della situazione. L’obiettivo è che il cantiere riparta quanto prima, considerato il termine fissato dai fondi Pnrr. Probabile che una soluzione progettuale contemplerà di procedere comunque con scavi e rifondazioni, ma aggirando i punti di interesse, facendo correre le opere strutturali attorno ai mosaici.
Ripristinati e messi in sicurezza i locali della palestra, in accordo con la Soprintendenza si potrà quindi valutare un progetto più ampio, per conservare e rendere fruibile anche quella porzione dell’antica Basilica, andando ad ampliare l’attuale sito archeologico di via Madonna del Mare.
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