Trieste, spunta l’opzione Gregoretti per la sede della Scuola interpreti

Visti i tempi lunghi per la realizzazione del campus scolastico e universitario all’ex caserma di via Rossetti, sul tavolo in Prefettura arriva l’ipotesi nell’ex Opp
Lasorte Trieste 13/02/20 - Ex OPP, Residenza Gregoretti
Lasorte Trieste 13/02/20 - Ex OPP, Residenza Gregoretti

TRIESTE Spunta l’idea dell’ex Opp fra le opzioni per la destinazione futura della Scuola traduttori e interpreti oggi ubicata in via Filzi, nell’edificio che, in ottemperanza alla legge di tutela delle minoranze, dovrà tornare di pertinenza della comunità slovena. Passaggio di consegne fra Università e comunità slovena che avverrà il prossimo 13 luglio, in concomitanza con la visita a Trieste dei due capi di Stato di Italia e Slovenia, Sergio Mattarella e Borut Pahor.

L’avvenimento di luglio sarà solamente simbolico, dal momento che l’edificio di via Filzi attualmente è sede appunto della Scuola per interpreti, una realtà accademica che dunque deve trovare una nuova sistemazione. In tal senso la soluzione più probabile sembrava potesse essere l’ex caserma Vittorio Emanuele III di via Rossetti, destinata a trasformarsi in campus scolastico e universitario. Visti i tempi lunghi per la realizzazione dello stesso, però, si fa strada una nuova possibilità, corrispondente alla Casa Gregoretti, attualmente struttura protetta per persone non autosufficienti presente all’interno del parco dell’ex Opp di San Giovanni. Una soluzione accolta favorevolmente dallo stesso rettore Roberto Di Lenarda in quanto realizzabile in tempi più brevi rispetto all’opzione via Rossetti.

Intanto si susseguono a cadenza settimanale gli incontri in Prefettura fra lo stesso rettore dell’Università triestina e i rappresentanti delle realtà economico culturali slovene. «Il processo è estremamente complesso e articolato – spiega dal canto suo il prefetto Valerio Valenti – ma ciò che conforta è la volontà delle parti di condividere un percorso secondo le esigenze di ciascuno». In ballo c’è, infatti, oltre alla destinazione di una scuola che è fiore all’occhiello dell’Università giuliana, anche il valore patrimoniale del bene in oggetto. «L’edificio di via Filzi ha un valore che si aggira sui 9,5 milioni – spiega sempre Valenti – ma l’Agenzia del demanio sta procedendo alla sua rivalutazione perché nel frattempo il suo valore potrebbe essere aumentato». Evenienza che andrebbe a ripercuotersi direttamente sul nuovo immobile destinato alla Scuola interpreti. «La perdita dell’edificio di via Filzi da parte dell’Università comporterebbe la necessità per l’ateneo di acquisire un bene di pari valore di mercato – continua Valenti –, oltre a ciò vanno affrontati i problemi di tipo normativo per assecondare la comunità slovena nel diventare proprietaria dell’edificio di via Filzi». L’ultimo scoglio riguarda i soldi da reperire per la trasformazione della nuova sede della Scuola interpreti (Gregoretti o ex caserma di via Rossetti che sia). «Bisogna trovare i fondi per trasformare il nuovo sito in edificio universitario – conclude il prefetto –, operazione che, parimenti alle precedenti, non è di facile soluzione». —


 

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