Trieste, spunta la soluzione dell’ex Meccanografico per la sede di Esatto
TRIESTE Uno dei più apprezzati feuilleton della letteratura amministrativa triestina riguarda sicuramente il destino domiciliare di Esatto, la società comunale di esazione temuta dall’intera cittadinanza in quanto sistematica produttrice di bollette.
Da tempo Esatto vorrebbe andarsene dalle sedi di piazza Sansovino e di via d’Alviano, per risparmiare sugli affitti (ammontanti a circa 150 mila euro) e per agevolare il mesto pellegrinaggio dell’utenza. Davanti alle diverse gestioni societarie, legate alle varie coloriture giuntali, sono sfilate numerose ipotesi, finora evaporate: a grande richiesta ricordiamo casa Francol, il palazzo della Cassa di risparmio, lo stabile di via Fiamme Gialle (passeggio Sant’Andrea), il pianterrenno dell’edificio di corso Cavour dove sorgerà la filiale urbana dell’Area di ricerca, il palazzo Galatti indimenticabile ospite della dissolta Provincia.
Adesso un sesta candidatura va a disegnare l’esagono dei sogni: scende in campo l’ex Meccanografico, un’altra insigne testimonianza dell’incompiutezza triestina. Una sorta di grande bunker malconcio, che, di fianco alla stazione di Campo Marzio in via di restauro, fa un po’ Beirut. L’altro giorno una delegacja composta dal sindaco Roberto Dipiazza, dall’assessore Maurizio Bucci, dal presidente di Esatto Andrea Polacco si è recata in visita al manufatto che sorge davanti alla piscina terapeutica e al Pedocìn. Lo stabile ha alle spalle una vasta collezione di amori mai trasformatisi in unioni durature: ancora negli anni ’90 le Ferrovie dello Stato pensavano - appunto - a farne un centro meccanografico, a metà del primo decennio Duemila il Comune lo comprò per renderlo un contenitore culturale vocato alla divulgazione scientifica, i tentativi di Era non approdarono ad alcunchè, Alinari venne dirottata al Bastione Fiorito, l’Immaginario Scientifico è stato spostato al Magazzino 26 in Porto Vecchio.
La giunta Dipiazza, nell’elenco controfirmato dall’assessore Lorenzo Giorgi, inserì in un primo tempo l’ex Meccanografico tra gli asset da vendere per fare cassa, salvo poi rivedere la posizione e toglierlo dal piano delle alienazioni. La stima è consistente a 4,6 milioni di euro, basata più sulle prospettive del sito che sull’oggettivo valore dell’esistente: la trasformazione dell’area oggi occupata dal Mercato ortofrutticolo, la costruzione del Parco del mare, la riqualificazione della stazione di Campo Marzio aumentano - a giudizio del Municipio proprietario - le quotazioni dell’ex Meccanografico. La zona è ambita, la struttura si presta a una pluralità di destinazioni. Ma, se mai dovesse ospitare Esatto che porta in dote quasi quaranta dipendenti e la necessità di far accomodare la clientela, l’ex Meccanografico ha assoluta occorrenza di essere risistemato con un investimento di alcuni milioni di euro.
Il contratto d’affitto, che consente a Esatto l’utilizzo dell’ex concessionaria auto di piazza Sansovino, scadrà nel 2021, quindi il problema del trasloco non è imminente. Però tempus ruit e, qualora ci sia da trasferirsi in sedi da riconvertire, la preoccupazione di Esatto è di non arrivare all’appuntamento con l’acqua alla gola.
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