Trieste, spunta la doppia K asburgica sulla facciata del Nautico FOTO

TRIESTE «Wunderbar». E quanto ha esclamato, proprio in tedesco, Bruno Zvech, quando hanno tolto i ponteggi dalla facciata dell’Istituto nautico (a breve di nuovo Accademia come quando fu fondato nel 1774) di piazza Hortis. A destare la meraviglia del vicepreside è stata la scritta apparsa sull’ingresso: “K.K. Staatsgymnasium”.
«Bravissima la ditta che ha lavorato per conto della Provincia e superbe le restauratrici che hanno curato la facciata nonché restaurato la scritta originaria che testimonia della ricchezza della stratificazioni storiche e culturali che rendono Trieste unica» ringrazia su Facebook il dirigente scolastico che ha già messo al riparo la scritta (che ha ritrovato persino l’antica doratura) interessando il consiglio di istituto e la Soprintendenza per i beni storici e artistici del Friuli Venezia Giulia.
«Ci pare una cosa bella tenerla. E il ricordo importante del periodo asburgico» aggiunge Zvech a cui non sfugge il riferimento letterario di quella doppia kappa puntata davanti allo Staatsgymnasium (Ginnasio di Stato) che porta a Robert Musil. Nel romanzo incompiuto “L’uomo senza qualità” l'impero austroungarico governato dagli Asburgo viene con affettuosa ironia definito come "Kakania", la terra dove ogni attività statale, ogni documento, ogni proclama era sempre "imperial-regio" ("kaiserlich königlich" e dunque "k.k"., che in tedesco appunto si legge ka-ka).
La scritta sulla porta del Nautico ricorda che ci fu un tempo che Trieste era il porto della “Kakania”. Il Nautico, quand’era imperialregia Accademia, non stava nel palazzo dello Staatsgymnasiumm ma nel palazzo Biserini (assieme alla Biblioteca) dall’altro lato della piazza che allora si chiamava Lipsia (ora Hortis). Solo a fine Ottocento il Nautico occupa il palazzo attuale.
Nell’800 la contrapposizione in piazza Lipsia (per celebrare la sconfitta napoleonica) era plastica: da un lato il Palazzo Biserini con l’Accademia Nautica (imperialregia ma in lingua italiana), la Biblioteca civica e il Civico Museo Ferdinando Massimiliano (Storia naturale) e dall'altro il palazzo dello K.K. Staatsgymnasium con le scuole tedesche. La piazza Lipsia fu chiamata anche piazza degli Studi per la presenza delle scuole.
Fu Maria Teresa a fondare nel 1753 la Scuola Nautica di Trieste. Nel 1817, dopo il periodo napoleonico, venne aperta l'Accademia di commercio e nautica, che con il passaggio di Trieste all'Italia diventerà Istituto nautico (e presto di nuovo Accademia). Quando il governo, nel 1842, decise di trasferire a Trieste il ginnasio di Capodistria, deliberò che venisse elevato un piano dell’Imperial-regia Accademia Nautica per ospitarlo. Ma il progetto naufragò subito. “Non desiderale” fu giudicato.
Il piano alla fine fu rialzato su progetto di Pietro Nobile per realizzare il Civico museo zoologico Ferdinando Massimiliamo. Così il K.K. Staatsgymnasium, arrivato da Capodistria, fu costretto a girovagare per la città (prima in via Santi Martiri, poi in via San Giovanni, in via San Lazzaro). Alla fine approdò nel nuovo edificio di Piazza Lipsia 2 edificato appositamente. Il palazzo fu costruito tra il 1875 e il 1877 su progetto dell'ingegnere Giovanni Righetti.
Fu fatto costruire dalla Banca triestina di costruzioni con lo scopo di riunire in un'unica sede tutte le scuole del borgo Giuseppino. L'area sulla quale venne eretto il palazzo delle scuole, in precedenza era occupata da due stabili erariali. La prima pietra dell'edificio fu posta l'8 maggio 1875 e nel 1876 iniziarono a funzionare le prime scuole all'interno dell'immobile.
Il massiccio e grande fabbricato ospitava non solo il K.K Staatsgymnasium (al quale spettava l’entrata sulla piazza), ma anche la Staats-Ober-Realschule, e la scuola popolare tedesca maschile e femminile. L’Accademia nautica e la Biblioteca civica italiana fronteggiavano un vero bastione della cultura tedesca a Trieste. Nel 1884 al K.K. Staatsgymnasium si contavano più di 400 studenti.
La scritta riemersa dal restauro sul portone d’ingresso, coperta per decenni da quella dell’Istituto nautico, ricorda questa storia particolare di Trieste. L’arrivo del Nautico nel 1919, sommato all’intitolazione della piazza e della Biblioteca ad Attilio Hortis, decretò la fine della Kakania. E di un impero che (Musil permettendo) non era privo di qualità.
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