Trieste, sportello “chiuso per ferie”. La rabbia di chi aspetta i soldi
TRIESTE «Venerdì 6 e venerdì 13 luglio lo sportello condiviso tra Inps e Comune per le misure di sostegno al reddito è sospeso». Così recita il cartello appeso da ieri mattina alla porta dell’ufficio di via Sant’Anastasio che ogni venerdì è a disposizione delle migliaia di persone che a Trieste attendono da tempi biblici di ricevere il sussidio. Come prevedibile, la decisione ha suscitato le proteste di quanti non hanno più nemmeno di soldi per acquistare beni di prima necessità, di quanti hanno a carico dei minori e stanno gridando da mesi la loro disperazione.
A determinare la chiusura dello sportello sarebbe l’assenza in quelle due date del personale inviato dal Comune. «Per ragioni organizzative e ferie estive», scrive il Comune in una nota inviata lo scorso 2 luglio all’Inps, informando l’Istituito delle motivazioni alla base della decisione di non inviare un funzionario. In regione sono circa 11 mila le persone che accedono alla Mia. Non tutte quelle dell’ultimo semestre hanno ricevuto il bimestre gennaio-febbraio. Per 784 in regione è stato dato ordine di pagamento di marzo-aprile. «In queste settimane abbiamo problemi di personale, – spiega Carlo Grilli, assessore comunale ai Servizi Sociali – ma di fatto le risposte deve darle l’Inps. Noi quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto, tutti i procedimenti sono stati esauriti e quelli che rimangono sospesi attendono risposte dall’Inps. Anche senza il personale del Comune il servizio dello sportello poteva essere erogato». Visto l’importante afflusso a quello sportello, è stato disposto anche un presidio delle forze dell’ordine. Il timore è che l’esasperazione spinga qualcuno ad alzare i toni o a compiere qualche gesto eclatante. «Ieri mattina quella chiusura ci ha lasciato a bocca aperta, – dichiara Massimo Giraldi, anima del gruppo “Quei 3000 e passa che aspettano il sostegno al reddito” – anche perché nelle passate settimane, quando era stata paventata la chiusura della sportello, le istituzioni hanno smentito». «Riteniamo che vista la situazione, – valuta – togliere quel servizio che funge anche da supporto morale, sia stato un grave errore». I tanti in attesa contestano anche il fatto che l’assessore contestualmente sia andato in ferie. «L’assessore di riferimento è in vacanza e lo sportello chiuso: siamo lasciati soli», sostiene Giraldi.
«Gli sportelli di via Mazzini restano comunque aperti – replica Grilli – e non credo la mia breve assenza determini l’erogazione o meno della misura: se ci si appella a questo significa che non si è capito di chi sia la responsabilità di questa triste situazione». Grilli assicura che il Comune si farà parte attiva con la Regione e l’Inps «per capire se sia possibile superare la norma saldando il dovuto, gli arretrati, in un’unica soluzione». —
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