Trieste spazzata dalla bora da due giorni FOTO e VIDEO

La giornata di giovedì inizia con le Rive chiuse al traffico a causa di un'impalcatura pericolante sul palazzo delle Generali. L'intervento, a quell'ora di punta, ha bloccato tutta la viabilità del centro. Notte di superlavoro per i vigili del fuoco. Un albero distrugge una Citroen in via d'Alviano

Aggiornamento giovedì 22 febbraio.

TRIESTE Non si placa l'ondata di bora e maltempo che da mercoledì 21 febbraio si abbatte sulla città di Trieste. Alle otto di giovedì 22 febbraio le Rive sono state chiuse al traffico a causa dell'impalcatura pericolante issata sul palazzo delle Generali, all'altezza di corso Cavour. Su disposizione dei vigili del fuoco, il traffico è stato interdetto da piazza Tommaseo in direzione piazza Libertà fino alle 9.20.

Ciò ha provocato reazioni a catena che si sono ripercosse sull'intera viabilità del centro cittadino. Il traffico è rimasto completamente bloccato: auto, bus, tutti praticamente imbottogliati, da via Carducci fino a Barcola. La città si è trovata in buona sostanza paralizzata proprio all'ora di punta.

Per i vigili urbani e i pompieri è stata una notte di superlavoro. I vigili del fuoco contano fino a 25 interventi per danni provocati dalla bora, destinati a crescere nelle prime ore della mattina. Si segnala in particolare un incidente avvenuto alle 5.30 di mattina, quando un grande albero è crollato su una Citroen C3 parcheggiata in via D'Alvianio di fronte al Centro commerciale "Le torri d'Europa".

Non si registra nessun ferito, ma l'urto ha praticamente distrutto l'auto. Sul posto i vigili del fuoco di Trieste.

Mercoledì 21 febbraio 2018.

TRIESTE. Mentre la bora continua a imperversare sul Trieste e a intensificarsi, con raffiche che nella mattinata di mercoledì 21 febbraio hanno toccato i 131 km/h, un’altra massa d’aria molto fredda proveniente dalla Siberia sta per abbattersi sulla regione e l’intera penisola. Un crescendo che, secondo le previsioni Osmer, proseguirà nei due giorni successivi, quando la bora spirerà anche a 120 chilometri orari in città, mentre sul Carso, così come in tutta la regione oltre i 200 metri, è prevista la possibilità di nevicate e di ghiaccio sulle strade. Previsioni in base alle quali il Comune di Trieste peraltro ha deciso di chiudere i giardini pubblici da mercoledì e fino a venerdì. Sospeso dalla mattinata di mercoledì il collegamento con il Delfino Verde per Muggia.

Proprio a causa della forte bora, nella mattinata di mercoledì è stato chiuso il parco del Castello di Miramare. Il Castello sarà accessibile solo dall'ingresso principale.

La bora ha portato con se i "soliti" rami pericolanti, cornicioni e semafori precari, cassonetti dei rifiuti  e motorini finiti in mezzo alle carreggiate.

Per quanto riguarda il previsto arrivo della neve, nella giornata di oggi, mercoledì 21 febbraio  sarà attiva la distribuzione del sale dalle 14 alle 17 nei centri di Opicina (sede Acegas in strada per Vienna 84/a) e Prosecco (centro civico, Località Prosecco 159). 

La protezione civile ha comunque diramato un'allerta meteo dalle 18 del 21 alle 18 del 23 febbraio sulla zona della Venezia Giulia per vento molto forte, neve e ghiaccio al suolo:

Nelle zone della città particolarmente esposte al vento, si potrà verificare il mancato svuotamento dei cassonetti, alcuni dei quali verranno sigillati per fare in modo che il peso dei rifiuti possa contrastare le potenti raffiche. Tenendo conto di questo problema, il Comune invita i cittadini, qualora trovassero cassonetti pieni o sigillati, a gettare i propri rifiuti nelle isole ecologiche limitrofe.

A Trieste bora molto forte almeno fino a sabato
Bora sul molo Audace in una bella foto di archivio


Verso domenica 25 febbraio, invece, calerà sull’Italia il Buran, un vortice molto freddo originario della tundra siberiana, dove provoca bufere di neve e il conseguente azzeramento della visibilità. Tra le regioni più coinvolte, anche quelle del Nordest. L’apparizione del Buran è piuttosto eccezionale e deriva da un surriscaldamento anomalo della stratosfera, tra i più potenti degli ultimi 30 anni, verificatosi a metà febbraio. Nel recente passato, come riferisce l’Osservatorio meteorologico regionale del Fvg, sono pochi i casi documentati di questo fenomeno. Un episodio simile si era verificato nello stesso periodo del 2005, quando il 28 febbraio i termometri avevano registrato come temperatura minima i -3 gradi, con la massima di 1.6 e raffiche di bora contenute, cioè attorno ai 90 chilometri orari. Il giorno successivo le temperature erano scese fino quasi ai -5 gradi e si erano registrate nevicate anche in pianura. Guardando ancora più indietro nel tempo, si deve tornare al 1986 e al '63 per ritrovare in regione il vortice freddo proveniente dalla Siberia.



Al momento comunque è troppo presto - fa sapere ancora l’Osmer Fvg - per prevedere l’esatto effetto dell’arrivo del Buran sulla nostra regione, poiché gli spostamenti di masse locali d’aria richiedono un massimo di due giorni d’anticipo per essere studiate. Ma quel che è certo è che le temperature potranno scendere ancora mentre la bora continuerà a soffierà violenta.

A livello nazionale, intanto, la Protezione civile ha emesso un codice di Allerta Gialla per rischio idraulico diffuso su Emilia-Romagna e Marche, mentre per rischio idrogeologico localizzato su Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Umbria e Veneto. Anche su scala europea il Buran si farà decisamente percepire. Saranno giornate di ghiaccio, con nevicate sparse, e la stessa situazione si verificherà in diverse città europee, da Varsavia a Berlino, da Budapest a Praga, Vienna e Parigi.

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