Trieste, spariti i soldi per il funerale. Nei guai l’amica del defunto

TRIESTE Cinquemila euro. Soldi che dovevano servire per pagare le spese del suo funerale. Soldi che - quando ormai Ruggero Calligaris, geologo, già curatore del Museo di storia naturale, la vittima di questa triste vicenda era vicino alla fine - aveva consegnato a una giovane donna, alla quale lui era legato da un rapporto di amicizia e fiducia. Ma quel denaro non è mai stato utilizzato per saldare il conto del suo ultimo viaggio, del suo funerale. È misteriosamente sparito. Come sono spariti anche molti altri soldi. Attraverso un uso selvaggio del bancomat.
Nel mirino del pm Maddalena Chergia è finita Angela Spechar, 36 anni, la donna che - secondo quanto scrivono i figli del geologo nella denuncia - gli dava una mano: un aiuto per far fronte alle necessità della vita corrente dal momento che - era il 2015 - le sue condizioni fisiche glielo impedivano. Venerdì comparirà davanti al gip Laura Barresi che dovrà decidere riguardo la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pm Chergia. La donna è assistita dall’avvocato Fiorenza Abeatici.
Spechar è accusata di appropriazione indebita e anche di aver indebitamente utilizzato la tessera bancomat del geologo effettuando prelievi non autorizzati. Tra maggio e luglio del 2015 con questo sistema erano uscite dal conto corrente di Calligaris svariate migliaia di euro. Troppi soldi per quelle che appunto erano le necessità correnti di un uomo in gravi condizioni di salute.
La vicenda, come detto, porta la data dell’estate del 2015. Calligaris, insegnante e geologo molto noto in città, guida alla grotta gigante e attivo pubblicista con decine di saggi, era morto a metà agosto dopo una lunga e inesorabile malattia. Una vicenda che però è venuta alla luce solo qualche mese più tardi, dopo che i figli hanno sporto querela nei confronti di Spechar.
Hanno scritto che poco prima di morire il padre aveva loro riferito che, nel periodo compreso tra maggio e luglio 2015, quando era già gravemente malato, aveva affidato la tessera bancomat alla stessa Spechar affinché lei effettuasse piccole spese per le sue necessità di vita corrente dal momento che, per l’appunto, Calligaris non era in grado di provvedervi e direttamente a causa delle sue condizioni di salute. In breve dall’esame del conto corrente dell’uomo era emerso un notevole ammanco derivante - così hanno spiegato nella denuncia - da continui e pressoché quotidiani prelievi eseguiti tra maggio e luglio. Quasi ogni giorno dagli sportelli bancomat uscivano 250 euro.
Ma i figli hanno “scoperto” anche un ulteriore maxiprelievo di cinquemila euro. Denaro che, secondo le accuse, era stato affidato dal geologo alla donna con l’incarico di consegnarlo al più presto ai figli per pagare le spese funerarie. Somma, sostengono i figli, che poi non è stata mai restituita. Ed è stata trattenuta indebitamente. Dopo la denuncia, sono partiti gli accertamenti da parte del pm Chergia.
E quindi, al termine delle indagini preliminari, è stato appunto chiesto il rinvio a giudizio dell’amica del geologo. Ruggero Calligaris, come detto, è morto nell’estate del 2015 dopo una lunga e devastante malatta. Viveva da solo. L’ex moglie provvedeva costantemente alle sue necessità e anche i figli lo hanno sempre seguito.
Collaboratore della cooperativa Curiosi di natura, prima al Giardino botanico Carsiana, poi alla Grotta delle Torri di Slivia, Calligaris era molto conosciuto negli ambienti speleologici e degli studi carsici. Ha curato varie attività espositive e la stesura di cataloghi e cartografie. Si deve a lui la nascita un’importante installazione museale come la Kleine Berlin.
Per quattro anni e mezzo è stato guida nella Grotta Gigante, ha curato il rilievo di tutti gli stagni della provincia, si è applicato negli studi sulle attività estrattive nella Venezia Giulia e nelle aree limitrofe, nonché sulla geologia storica del Carso. Dal 2008 ha collaborato come detto con Curiosi di natura come guida e nelle varie attività, prima nel Giardino botanico Carsiana, poi alle Torri di Slivia.
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