Trieste: slogan fascista a Valmaura, indaga la Digos

Lo striscione, a firma «Curva Furlan», solidarizzava con gli ultras della Lazio dopo il blitz pro-Mussolini a piazzale Loreto

TRIESTE «Cancelleremo quella festa dal calendario... irriducibili liberi!». Firmato «Curva Furlan». Non è passato di certo inosservato lo striscione appeso l’altro giorno in via Miani, a Valmaura, nei pressi dello stadio Nereo Rocco.

Uno striscione esibito, si presume, in segno di vicinanza a quello srotolato a Milano vicino a piazzale Loreto mercoledì scorso, la vigilia della Festa nazionale della Liberazione, e contornato da slogan fascisti e saluto romano al grido di «Camerata Mussolini, presente!».

Lo striscione inneggiante al Duce, come noto, era stato esposto a Milano da un gruppo degli Irriducibili della Lazio, ultras con cui la tifoseria triestina della Curva Furlan è storicamente gemellata.



Non ci sono dubbi sulla provenienza della scritta apparsa in via Miani a pochi passi dallo stadio Rocco e peraltro in occasione della partita di domenica contro il Teramo. D’altronde la firma «Curva Furlan», come accennato, compare chiaramente e a caratteri cubitali accanto allo slogan.

La Digos di Trieste, che naturalmente sta compiendo accertamenti sul caso, ha rilevato lo striscione. Difficile comunque risalire ai possibili responsabili del gesto, contrariamente a quanto avvenuto a Milano: non risultano infatti pubblicati video né tanto meno fotografie sul momento in cui è avvenuta l’esposizione. E la zona (via Miani, almeno) non è provvista di sistemi di videosorveglianza.

Anche se, va detto, non ci sarebbero gli estremi per un reato (apologia del fascismo, ad esempio). Questo, almeno, stando a quanto è stato possibile sapere in queste ore.

Dai referenti della tifoseria della Curva Furlan intanto, contattati, non arriva alcun commento sulla vicenda. —


 

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