Trieste, slittano ancora i lavori della galleria “maledetta”
TRIESTE «Mi hanno accusato che non l’avevo messa a posto perché altrimenti avrei creato caos al traffico in piena campagna elettorale. E in cinque anni perché Roberto Cosolini non l’ha sistemata? Lì, se succede una disgrazia, andiamo in galera tutti. Cosolini dice che ha problemi di patto di stabilità? Sono scelte». Roberto Dipiazza, nella prima intervista da candidato sindaco a fine gennaio, ricordava con stizza il risanamento della Galleria di piazza Foraggi o Montebello. La sua grande incompiuta. L’aveva inserita nel piano delle opere improcrastinabili già nel 2002 quando era diventato per la prima volta sindaco di Trieste.
E ora quella galleria maledetta è anche l’oggetto delle prime determine della sua terza amministrazione. L’atto porta la data del 30 giugno. Il giorno prima dell’insediamento della nuova giunta che ha visto i Lavori pubblici finire in mano all’avvocato Elisa Lodi di Fratelli d’Italia. Quell’atto comporta una rimodulazione temporale della spesa di riqualificazione della Galleria di Piazza Foraggi «posticipando al 2017 la spesa di 3 milioni e 900mila euro già prenotata nell’anno in corso e finanziata con mutuo della Cassa depositi e prestiti».
L’atteso cantiere, insomma, non aprirà nemmeno quest’anno. Forse nel 2017 se tutto va bene. Un altro rinvio. Eppure l’emergenza si è aggravata nel corso degli anni. La Galleria di Montebello viene chiusa diverse volte in un anno a causa di cedimenti tra crolli di calcinacci e perdite di acqua. La riqualificazione prevede il consolidamento strutturale della galleria (con adeguamento antisismico), l’impermeabilizzazione, la posa di una fognatura collegata al depuratore di Servola, il rivestimento con vernice fotocatalitica (per le polveri sottili) e il rifacimento della carreggiata con percorso ciclopedonale.
Il motivo di questa rinvio contabile? L’assessore Lodi, da bravo avvocato, si avvale della facoltà di non rispondere. «La priorità è lavorare per Trieste e c’è molto da fare. Al momento opportuno la contatteremo» è la risposta via WhatsApp che arriva dopo tre giorni di richieste. A confermare il rinvio è un dirigente comunale. Il motivo è la confusione creata dall’entrata in vigore ad aprile del nuovo codice dei contratti pubblici che vieta l’appalto integrato. Il progetto progetto da quasi 11 milioni di euro (10 milioni e 900mila euro per la precisione) deve essere trasformato in esecutivo. La necessità della rimodulazione della spesa è stata causata dagli spazi finanziari aperti (ma poi richiusi) dal governo con il decreto Sblocca Italia nel marzo 2015 (i lavori avrebbero dovuto iniziare nell’autunno scorso). Una promessa che la giunta Cosolini si è dovuta rimangiare nel giro di pochi mesi. E così ora la nuova amministrazione non può far altro che e spostare in avanti il cronoprogramma dei lavori. Almeno di un anno. «Ogni soluzione che si andrà ad individuare al riguardo - si legge nella determina - porta comunque ad escludere la possibilità che entro l’anno si arrivi alla stipula di un contratto di appalto».
La Galleria di Montebello può attendere. Poca importa che sia, come si legge nella determina, «un’arteria strategica per la viabilità cittadina e anche il per il transito dei veicoli diretti nella vicina Slovenia». «In questa situazione possiamo al massimo ipotizzare di far partire nel 2017 con la Galleria di piazza Foraggi. Ci stiamo lavorando» ammette con realismo il dirigente comunale. La riqualificazione della Galleria di piazza Foraggi non sarà sicuramente tra le opere dei primi cento giorni della nuova giunta Dipiazza. La prima promessa dell’attuale sindaco risale 2002. «Il piano delle opere prevede il rifacimento delle gallerie di piazza Foraggi e di piazza Goldoni? Beh, vuol dire che spalmeremo gli interventi sugli anni successivi: per ora faremo soltanto la Galleria di piazza Foraggi. La più disastrata» dichiarò nel 2003. Solo 13 anni fa. Nel 2005 l’opera fu promossa di diritto nel piano delle opere più importanti da avviare: costo, tre milioni 700 mila euro. Il piano triennale dell’inverno 2010, prevedeva in totale 9 milioni (3,9 milioni con un mutuo e 4,1 milioni dal fondo per la mobilità sostenibile del ministero dell’Ambiente) per la “riqualificazione funzionale” della galleria. Un preventivo triplicato nel corso degli anni. Ora siamo a quasi 11milioni di euro. La necessità di intervenire presto è stata ribadita in occasione del recente ballottaggio. Si tratta di scelte. Non c’è ombra di dubbio.
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