Trieste, sigarette nelle centrifughe dell’insalata
Pena di due anni al contrabbandiere sorpreso dai finanzieri con il carico di “bionde” nascoste fra gli articoli di casalinghi
TRIESTE Che ci azzeccano le sigarette con l’insalata? Nulla, naturalmente. Ma per i contrabbandieri di professione anche la verdura può andar bene. O, meglio, i contenitori per lavarla: le centrifughe. È lì che Krunoslav Katalenic, un quarantaduenne croato originario di Varazdin, aveva nascosto a bordo di un tir ben 5 tonnellate di “bionde”, custodite all’interno di 500 cartoni assieme agli articoli destinati - almeno sulla carta - ai negozi di casalinghi.
Il carico era stato scoperto sette mesi fa a Fernetti da una pattuglia della guardia di Finanza di Trieste. L’uomo, difeso dall’avvocato Laura Pisani, era stato arrestato e portato in carcere al Coroneo. L’iter giudiziario si è appena concluso: il contrabbandiere, giudicato in rito abbreviato dal gup Luigi Dainotti, ha subìto una condanna di due anni di reclusione (pena sospesa), a cui si è aggiunto il pagamento di una multa di ben 17mila e 200 euro. Tanto costerà a Katalenic il commercio che tentava di mettere a segno.
Dall’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Massimo De Bortoli è emerso che il croato viaggiava utilizzando documentazione falsa, in cui aveva dichiarato il trasporto di componenti meccaniche. Il camion, inoltre, apparteneva a una società rumena completamente estranea ai fatti. A conclusione delle indagini il mezzo è stato affidato a una onlus, così come indicato dalle normative in materia.
Con ogni probabilità i tabacchi dovevano raggiungere il mercato nero del Sud Italia. «L’operazione - precisavano le fiamme gialle rendendo nota la notizia del sequestro - si inquadra in una più diffusa azione di controllo del territorio che, con il costante coordinamento della Procura di Trieste, coinvolge la guardia di finanza con finalità preventive e repressive». Accertamenti che vengono disposti in tutta la provincia e, soprattutto, lungo il confine italo-sloveno.
Le sigarette di contrabbando solitamente vengono trovate nei tir condotti da cittadini stranieri provenienti da Paesi dell’Est, nascoste in doppifondi realizzati appositamente. Talvolta, come avvenuto in questo caso, la merce illegale viene occultata con prodotti “di copertura” perlopiù di modico valore commerciale.
Secondo gli investigatori i tabacchi di contrabbando risultano quasi sempre di manifattura dell’Europa dell’Est: si ritiene, infatti, che le organizzazioni criminali abbiano collocato in quelle aree geografiche sia la parte logistica relativa al trasporto sia l’effettiva produzione e il confezionamento delle “bionde”. Il Friuli Venezia Giulia rappresenta un passaggio praticamente obbligato per l’accesso a quei mercati. La regione è dunque zona di transito, più che di consumo delle tonnellate di sigarette confiscate annualmente dalla guardia di finanza.
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