Trieste, si sblocca il cantiere di Cattinara: lavori al via a fine estate
TRIESTE Il cantiere di Cattinara ripartirà alla fine dell’estate prossima, poiché mercoledì scorso l’azienda Rizzani de Eccher ha comunicato alla Regione di aver accettato il subentro nell’appalto, i cui lavori sono fermi dal 2018.
L’annuncio è stato dato ieri in piazza Unità, nel palazzo della Regione, dal governatore Massimiliano Fedriga e dal vice con delega alla Salute Riccardo Riccardi in una conferenza stampa tenuta insieme al commissario straordinario unico dell’Asuits e dell’Aas2 Antonio Poggiana. «Abbiamo salvato l’ospedale di Cattinara», ha commentato Fedriga senza mezzi termini.
Poggiana ha ripercorso le tappe della vicenda, che nei mesi scorsi ha portato alla risoluzione del contratto con l’Associazione temporanea di imprese guidata dalla veneta Clea. «Dopo un anno e mezzo di confronti con il precedente appaltatore - ha spiegato Poggiana - siamo giunti alla conclusione che la situazione non si poteva sbloccare». È stata quindi attivata una procedura di “sganciamento”: alla fine del maggio scorso gli istituti garanti sono stati contattati, come previsto dalle norme, per l’individuazione di un nuovo costruttore disposto a subentrare. Non avendo ricevuto risposta, attesi i tempi previsti, «abbiamo utilizzato l’istituto dell’interpello - ha proseguito Poggiana -, che consente di rivolgersi alla seconda classificata per chiedere la disponibilità al subentro». Una via d’uscita prevista dalle normative per consentire alle pubbliche amministrazioni di non rifare la gara, procedimento che porta a gonfiare tempi e costi.
Azienda sanitaria e Regione hanno deciso di lasciare ai secondi classificati, la società di costruzioni friulana Rizzani de Eccher, il tempo di verificare la sostenibilità dell’operazione. Le regole dell’interpello impongono infatti che il subentrante accetti il contratto alle medesime condizioni in cui versava al momento del ritiro da parte del precedente appaltatore. L’appalto complessivo per la realizzazione degli interventi, ricordiamo, vale 140 milioni di euro, di cui 106 milioni di lavori.
Mercoledì scorso, infine, l’azienda ha comunicato ufficialmente alle istituzioni il via libera. L’accettazione da parte di Rizzani de Eccher consente di ripartire con una nuova proposta di progetto esecutivo che dovrà superare il vaglio della Commissione sismica, giudizio su cui si era arenato il procedente progetto allorché erano già stati effettuati lavori di abbattimento all’interno all’ospedale.
Ora l’azienda avrà tre mesi di tempo per sviluppare il progetto, la cui approvazione è prevista per maggio. Poi dovranno trascorrere i 60 giorni previsti per la raccolta dei pareri degli enti preposti, inclusa la commissione sismica. Se tutto filerà liscio i primi lavori di preparazione del cantiere potrebbero partire a luglio, mentre l’intervento vero e proprio dovrebbe ripartire a fine estate. In tutto il ritardo accumulato sulla tabella di marcia è di 12 mesi: la conclusione è prevista per il 2025.
Il vicepresidente Riccardi ha commentato l’esito dell’operazione parlando di «un mezzo miracolo»: «C’è stato un momento in cui temevo che bisognasse rifare tutto daccapo. Ciò avrebbe significato rifare un progetto, rideterminare il quadro economico e via dicendo, un procedimento che come minimo ci avrebbe portato via altri 24 mesi. Trieste rischiava di restare senza il suo ospedale».
Fedriga ha ringraziato Riccardi, Poggiana e tutti i tecnici coinvolti per il «salvataggio di Cattinara»: «Tenere quei lavori in sospeso avrebbe significato avere un ospedale azzoppato, nella migliore delle ipotesi. Anche perché i due anni in più che ci avremmo messo se avessimo dovuto rifare la gara sono una stima al ribasso, visto che i ricorsi sono una costante in simili procedimenti». Questa evenienza, ha proseguito, «sarebbe stata un dramma anche solo per i finanziamenti». Questa la conclusione del presidente regionale: «Dobbiamo ringraziare la professionalità della dirigenza e dei suoi collaboratori. Ad agosto eravamo molto preoccupati all’idea di dover ricominciare da zero. Oggi fortunatamente possiamo dare questo annuncio».
Le parole di lode spese da Fedriga e Riccardi nei confronti del commissario Poggiana lasciano supporre che a fine anno, quando la Regione deciderà degli incarichi di vertice della sanità regionale, l’ex guida dell’Azienda sanitaria isontina, già forte dell’appoggio dei sindaci della Provincia di Gorizia, possa trovarsi nuovamente dell’Azienda triestina. —
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