Trieste, si fingono carabinieri e truffano un'anziana: arrestati

I due complici chiedono una cauzione di 5mila euro a un'anziana dicendole che sarebbe servita per scarcerare il nipote
Foto BRUNI TRieste 04 01 2011 Case comunali-Via D'Annunzio 16--
Foto BRUNI TRieste 04 01 2011 Case comunali-Via D'Annunzio 16--

Truffa agli anziani: due arresti a Trieste. Due uomini, gravati da precedenti specifici, sono stati trovati in possesso di 5mila euro in contanti e di monili in oro di pregevole fattura occultati nei poggiatesta dei sedili anteriori della Opel Corsa grigia cui erano a bordo. Stavano imboccando l'autostrada a Duino, in direzione Venezia.

Vittima della truffa una signora di 88 anni, residente nel centro storico, alla quale era giunta una chiamata da parte di un sedicente carabiniere, il quale le comunicava che un nipote era stato coinvolto in un gravissimo incidente, cui erano interessati anche dei minori, aggiungendo che lo stesso si trovava in caserma in stato di fermo.

Nel corso della telefonata la donna è stata indotta a svelare particolari sui suoi parenti, fino a quando l’interlocutore ha avanzato la richiesta di una “cauzione” per consentire la liberazione del congiunto.

Durante il dialogo telefonico si è presentato alla porta dell'anziana un complice, il quale, approfittando dello stato emotivo in cui versava la vittima, si faceva consegnare denaro e i gioielli. Il complice subito dopo si è allontanato per raggiungere il "socio" con il quale si è dato alla fuga a bordo dell'auto. Alla barriera autostradale sono stati bloccati dalla volante del Commissariato di Duino, sottoposti a controllo, e poi arrestati e condotti al Coroneo. 

Articolate le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Trieste che hanno permesso di ricostruire la vicenda. I due uomini erano stati notati già ieri mattina, lunedì 4 settembre, aggirarsi per le vie del centro triestino a bordo della loro vettura.

Ritenuta la loro presenza in città sospetta, anche in ragione dei precedenti, una pattuglia in borghese della squadra mobile ha iniziato a pedinarli, per verificare le loro intenzioni.

Dapprima hanno notato che i due si sono fermati in viale D’Annunzio, dove hanno parcheggiato la vettura all’altezza del civico 60. Scesi dall’auto, uno dei due ha effettuato una chiamata. Dopo pochi istanti, alla sala operativa della questura è giunta la telefonata di un’anziana, che segnalava di essere stata contattata da un sedicente carabiniere, il quale le diceva che un suo parente si trovava presso una loro caserma.

Caduta la linea e, resasi conto che poteva trattarsi di un tentativo di raggiro, la vittima designata comunicava il fatto alla polizia. Nel frattempo i due soggetti rimanevano fermi per diverso tempo alla fermata del bus nei pressi del civico 5,  come se volessero tenere sotto controllo l’edificio.

Alla vista di una gazzella dei carabinieri si sono però allontanati, riprendendo la marcia in direzione centro città. Giunti in via del Mercato Vecchio, uno dei due è sceso nuovamente dall’auto, con indosso un cappellino dotato di visiera, mentre l’altro restava alla guida, percorrendo più volte le rive in entrambe le direzioni.

Ad un tratto, i due si sono ricongiunti per allontanarsi rapidamente verso l’autostrada, in direzione Venezia. In ragione della celerità dei movimenti, ritenendo che avessero messo a segno un colpo a danno di qualche anziano residente nel centro città, sono stati seguiti dalla polizia e fermati per il controllo da cui è emerso il furto.

La questura di Trieste raccomanda la massima attenzione nal caso in cui dovessero giungere chiamate da parte di soggetti che si presentino come appartenenti alle forze dell’ordine, avvocati o professionisti, i quali, per risolvere asserite problematiche occorse a non meglio indicati parenti, avanzino richiesta di somme di denaro, gioielli o altre utilità. In tali casi, avverte la questura, occorre immediatamente chiamare i numeri di emergenza, segnalando il fatto alla polizia.

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