Trieste, sì al riscaldamento per sette ore al giorno

Comune: nessun ostacolo all’accensione, il 15 ottobre scatta soltanto l’estensione a 14 ore giornaliere
20100405 - ROMA - FIN - CASA: STOP RISCALDAMENTI, PER GASOLIO SPESO 51% IN PIU' UE. Una donna regola il termostato di un impianto di riscaldamento, in una immagine di archivio. La stagione dei termosifoni volge al termine e le famiglie italiane che ancora non dispongono di mpianti a metano scoprono di aver speso per il gasolio ben piu' di quanto sborsato dal resto d'Europa: addirittura il 51% in piu'. La legge che regola l'accensione dei riscaldamenti prevede la suddivisione dell'Italia in sei zone climatiche. In tre di queste zone (la A, la B e la C), i termosifoni sono stati spenti il 31 marzo; in altre due (la D e la E) si puo' accendere ancora fino al 15 di questo mese, mentre nella sesta non ci sono limitazioni. Da qualche giorno, quindi, in molte citta' del sud comprese Napoli, Palermo, Bari, Catanzaro, Reggio Calabria, Cagliari, ma anche in qualche comune del centro, i termosifoni sono stati spenti e si tirano le somme di quanto si e' speso. ANSA/FOLCO LANCIA/DRN
20100405 - ROMA - FIN - CASA: STOP RISCALDAMENTI, PER GASOLIO SPESO 51% IN PIU' UE. Una donna regola il termostato di un impianto di riscaldamento, in una immagine di archivio. La stagione dei termosifoni volge al termine e le famiglie italiane che ancora non dispongono di mpianti a metano scoprono di aver speso per il gasolio ben piu' di quanto sborsato dal resto d'Europa: addirittura il 51% in piu'. La legge che regola l'accensione dei riscaldamenti prevede la suddivisione dell'Italia in sei zone climatiche. In tre di queste zone (la A, la B e la C), i termosifoni sono stati spenti il 31 marzo; in altre due (la D e la E) si puo' accendere ancora fino al 15 di questo mese, mentre nella sesta non ci sono limitazioni. Da qualche giorno, quindi, in molte citta' del sud comprese Napoli, Palermo, Bari, Catanzaro, Reggio Calabria, Cagliari, ma anche in qualche comune del centro, i termosifoni sono stati spenti e si tirano le somme di quanto si e' speso. ANSA/FOLCO LANCIA/DRN

Nessun ostacolo all’accensione degli impianti di riscaldamento per un massimo di sette ore al giorno. Lo ricorda in una nota il Comune di Trieste, alla luce delle numerose richieste giunte al sindaco da parte di cittadini che con il precipitare delle temperature sollecitano l’anticipazione della data di apertura degli impianti. «Diversamente da quanto affermato da alcune parti - si legge nella nota - nel periodo dal 16 aprile al 14 ottobre gli impianti, per Regolamento, possono essere messi in funzione purché per non più di 7 ore al giorno e purchè non si superino i 20/22 gradi negli ambienti». Il 15 ottobre quindi «non scatta normalmente l’autorizzazione all’apertura, come molti credono sollecitando perciò un’anticipazione, bensì l’estensione a 14 ore giornaliere». Via libera dunque a sette ore di termosifoni accesi, che consentono - conclude il Comune - «una più che sufficiente soddisfazione delle esigenze dei cittadini».

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