Trieste, sì al concordato Coop, Consoli liquidatore

Il Tribunale omologa il piano di vendita e incarica l’amministratore giudiziario di chiudere dal notaio le trattative da lui aperte
L'assalto ai "saldi" in vista della temporanea chiusura dei supermercati Coop
L'assalto ai "saldi" in vista della temporanea chiusura dei supermercati Coop

TRIESTE Costa meno che “in vetrina” e già conosce una materia che un altro dovrebbe prendere in mano daccapo. È un “usato sicuro” insomma quello scelto dal Tribunale civile, che ha nominato l’avvocato Maurizio Consoli liquidatore giudiziale dei beni Coop. Colui che era - ed è - l’amministratore giudiziario, ovvero il gestore straordinario delle attività delle Cooperative operaie, nonché il responsabile delle trattative intavolate con i “players” interessati a comprare, diventa infatti anche il commissario deputato a vendere, l’uomo col potere di firma davanti al notaio, l’incaricato di chiudere le trattative da lui stesso aperte.

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Lasorte Trieste 20/03/15 - Cooperative Operaie, COOP, Maurizio Consoli

La seconda investitura tribunalizia di Consoli - non inusuale nelle procedure consorsuali come questa - è uno dei passaggi-chiave del decreto depositato ieri nella cancelleria di Foro Ulpiano con il quale il collegio presieduto dal giudice Arturo Picciotto, e composto dal giudice relatore delegato Daniele Venier e dal giudice a latere Riccardo Merluzzi, ha omologato come da “pronostico” il piano di concordato preventivo dello stesso Consoli dopo che si era riservato la decisione al termine della relativa udienza di omologa celebrata lo scorso lunedì. È stata dunque dichiarata «improcedibile» l’istanza di fallimento formale presentata a metà ottobre dai pm Federico Frezza e Matteo Tripani, da cui era scattato il commissariamento del Cda presieduto da Livio Marchetti ed era partita appunto la procedura consorsuale finalizzata al salvataggio di quanti più posti di lavoro possibili (528 ad oggi, contro 53 esuberi) e di quanti più risparmi dei libretti sociali possibili (l’81,38% secondo il concordato appena omologato).

Il «giudizio» sulla «sussistenza dei presupposti di ammissibilità della procedura», si legge proprio nel decreto del Tribunale, «esce addirittura rafforzato agli esiti della procedura competitiva del 3 giugno», ovvero l’asta per la vendita di immobili e rami d’azienda che si è chiusa con introiti “certi” per quasi 59 milioni di euro. Secondo il commissario giudiziale “terzo”, il commercialista di Udine Andrea Bonfini, di cui i giudici hanno tenuto conto, riportando alcuni stralci nel decreto, siamo «indubitabilmente» a «scenari di realizzo più favorevoli rispetto ai flussi stimati in occasione della redazione del piano con possibilità di miglioramento della percentuale di riparto beneficiabile dai creditori», di cui solo l’1,17% ha votato “no” al piano stesso.

Quanto invece alla designazione di Consoli a liquidatore giudiziale, per il Tribunale «è idonea da un lato a ridurre in misura rilevante, le spese di procedura, considerato che il compenso in favore del liquidatore (150mila euro come indicati nel concordato al di là dei 350mila a loro volta “ridotti” per l’amministrazione giudiziaria, ndr) è stato quantificato nel ricorso in misura inferiore a quella minima riconoscibile per legge, e dall’altro a consentire di continuare a giovarsi delle conoscenze acquisite dall’amministratore giudiziario nel corso della sua complessa e proficua gestione».

Oltre a Consoli, il decreto di omologa fa tre nomine per il comitato dei creditori, chiamato ad autorizzare le vendite del liquidatore. Ne faranno parte Caterina Di Benedetto Caiaffa del Comitato di tutela soci Coop nato dopo il blocco dei libretti Ccfs, auspicata dallo stesso Consoli, la Prandi Comunicazione & Marketing che già collaborava con l’amministratore giudiziario per la parte commerciale, e soprattutto il Consorzio cooperativo finanziario per lo sviluppo di Reggio Emilia, il braccio del sistema delle cooperative “rosse” che fa capo alle Nordest e che nel 2014 aveva prestato sette milioni alle Operaie presiedute ancora da Marchetti per evitare il tracollo della liquidità: aveva: «una garanzia ipotecaria su immobili» alle Torri più «una garanzia pignoratizia su quote di Folium Srl», la controllata immobiliare delle Operaie, ma vi ha rinunciato diventando «creditore chirografario» semplice poiché, nel frattempo, erano iniziate le trattative di vendita.

La scaletta dei cambi d’insegna a Trieste prevede questo sabato la chiusura dei negozi destinati proprio alle Coop Nordest. Seguirà quella dei market prenotati dagli “autoimprenditori” il sabato successivo e infine quella dei “futuri” Conad e Despar nel primo fine settimana di luglio.(pi.ra.)

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