Trieste, sgomberato un bivacco di fortuna

Gli agenti della polizia locale insieme ai residenti hanno rimosso tavoli, coperte e messerizie che costituivano un bivacco di persone senza fissa dimora all'interno del bosco Farneto

Una situazione complicata seguita con costanza dalla polizia locale perché si ripresentava ciclicamente.

Alcune persone, evidentemente senza altro posto dove andare, avevano costruito un bivacco all'interno del bosco Farneto, in un'area poco distante da via Chiadino. Già la scorsa primavera gli agenti di via Giulia avevano intercettato e denunciato alcuni occupanti del sito. In estate avevano proceduto a "una prima bonifica, che però - si legge nel comunicato - aveva dato scarso successo perché, dopo alcuni giorni, il problema si era ripresentato".

Il bivacco era costituito da ogni genere di masserizie volta a costituire un ricovero di fortuna: teli di plastica, materassi vecchi, tavole di compensato, coperte, indumenti, scatoloni e borse.

Ulteriori approfondimenti hanno poi fatto emergere che il terreno interessato è di proprietà privata. Per questo motivo la polizia locale si è adoperata sia per sensibilizzare i proprietari a intervenire sia per ottenere la collaborazione di Acegas-Aps-Amga nell'azione di sgombero.

Così, i proprietari hanno radunato una decina di volontari “spazzini per un giorno”, e la società ha messo a disposizione quattro grandi cassonetti nel punto più vicino al campo. E nella mattina di giovedì 9 novembre, dopo due ore di frenetica attività, il campo è stato completamente sgombrato.

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