Trieste “set” da Oscar Salvatores gira il sequel
Trieste farà da sfondo al sequel de “Il ragazzo invisibile” di Gabriele Salvatores. Il seguito del film, uscito a dicembre nelle sale italiane con un incasso di oltre 5 milioni, si comincerà a girare tra un anno, in primavera. E sarà ancora il capoluogo il set ideale per il ritorno del giovane supereroe. Buona parte delle scene, ha promesso recentemente il regista parlando a un festival, troveranno posto qui, tra città e Carso.
La sceneggiatura, in fase di scrittura, riporta davanti alle macchine da presa il tredicenne originario di Castelfranco Veneto, Ludovico Girardello, nella parte di Michele. Nel 2016, due anni più grande e nel pieno dell’adolescenza, il ragazzino sarà alle prese con altre peripezie e avventure, ma anche con i primi amori.
La città, dal canto suo, conferma la sua vocazione cinematografica. I ciak tra piazza Unità, Porto Vecchio e dintorni non si contano più. Gli esempi, inclusi gli spot, sono davvero sono innumerevoli, soprattutto negli ultimi anni: dalla “Migliore offerta” di Tornatore alle fiction, come la lunga serie di “Un caso di coscienza”, protagonista Sebastiano Somma nei panni dell’avvocato Rocco Tasca. O i quattro episodi sul commissario Laurenti tratti dai libri di Veit Heinichen, per non dimenticare lo sceneggiato biografico su Basaglia “C’era una volta la città dei matti”. Molti ricordano, e riguardano con piacere, “Amore bugie & calcetto” del 2008.
Un ruolo che Trieste ha saputo ritagliarsi nel tempo, oltre che per la posizione e i suoi colori, anche per l’organizzazione che sta dietro alle macchina da presa. E il cinema, si sa, è un formidabile tornaconto economico e di immagine. Non a caso se n’è parlato a lungo, ieri, in un’audizione nella Quinta commissione del Consiglio comunale, programmata proprio per fare il punto sulle pellicole che il capoluogo ha saputo ambientare. Ma anche per facilitare le future produzioni grazie al lavoro di “Film Commission”, la cui attività è ritornata in grande spolvero dopo la tragicomica vicenda politica, scoppiata durante la giunta Tondo, attorno al film di Bellocchio ispirato alla storia di Eluana, che ha rischiato di produrre pesanti contraccolpi al settore in città. I numeri danno ragione al presidente Federico Poillucci, certamente in Friuli Venezia Giulia: le produzioni, da quando la giunta Serracchiani ha ristabilito i finanziamenti dimezzati nella precedente amministrazione sull’onda delle polemiche, sono sostanzialmente raddoppiati, passando da 12 a 22. Così come l’indotto che, a fine 2014, in Fvg veleggia tra i 13 e i 14 milioni. Se si pensa che il 75% delle pellicole si concentra nel capoluogo, i conti sono presto fatti. Con tutto ciò che ne consegue sul piano delle casse del territorio.
Rimanendo a “Il ragazzo invisibile”, interamente girato qui, Porto Vecchio compreso, la produzione ha portato a Trieste oltre 2 milioni 600mila euro, indotto incluso. Nella troupe il 30% era rappresentato da professionisti nostrani, 25 gli attori e 1.156 le comparse locali. Per non parlare dei 4.361 pernottamenti in albergo.
Per la zoppicante economia cittadina, il cinema è più di una stampella. «È anche grazie all’ottima collaborazione con il Comune che è possibile ottenere questi risultati», riflette Poillucci. «Salvatores ha annunciato che tornerà a girare il sequel de “Il ragazzo invisibile” qui da noi al premio cinematografico “Nastri d’argento”», rivela.
Già dalla seconda metà di quest’anno, per la fase di pre- produzione che durerà almeno cinque mesi, si partirà con la ricerca di location, permessi, ordinanze, casting e sopralluoghi negli angoli della città. Film Commission, per voce del suo presidente, rivolge anche un appello al Comune: con i lavori di ristrutturazione alla Casa del cinema, in piazza Duca degli Abruzzi, serve un nuovo quartier generale per le produzioni. «Piena disponibilità a cercare un posto - ha assicurato l’assessore Paolo Tassinari -. L’attività di Film Commission è di grandissimo valore ed è in crescita, contribuiremo a trovare una soluzione adatta».
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