Trieste, Servola regina dei presepi: Natività, pastori e re Magi in tutti gli angoli del borgo

Bar, trattorie e negozi rionali ospitano una ventina di rappresentazioni grazie al Museo del Presepio che oggi conserva più di 900 esemplari

Lorenzo Degrassi
Il negozio Sotto la pergola con il presepe Fotoservizio di Andrea Lasorte
Il negozio Sotto la pergola con il presepe Fotoservizio di Andrea Lasorte

Trasformare Servola in un borgo dei presepi. È l’idea nata quasi per caso dalla rinnovata Pro Loco servolana e sostenuta dal Comune di Trieste. L’iniziativa, in quello che è una sorta di anno zero, prevede la trasformazione del rione di Servola in un presepe diffuso. Una ventina di esercizi pubblici di quartiere, infatti, ospiteranno da qua al 31 gennaio prossimo, altrettanti presepi realizzati e messi a disposizione dall’associazione Amici del Presepio di via dei Giardini. Qui, nello stabile dell’ex scuola elementare “Damiano Chiesa”, si trova la sede del Museo del Presepio, dove sono ospitate circa 900 opere presepistiche raccolte dai volontari nel corso degli anni, attraverso le quali l’associazione testimonia la tradizione, la creatività, l’arte e la cultura triestina del presepe.

La trattoria L’Alibi Foto Lasorte
La trattoria L’Alibi Foto Lasorte

Dalle trattorie ai negozi e ai circoli

Le attività della zona, dalle trattorie ai negozi, dai bar ai circoli culturali, condurranno i visitatori in un vero e proprio percorso che parte dalla chiesa di San Lorenzo fino al museo, passando per le vie di Servola, dei Soncini e Pitacco. «L’iniziativa ha quale scopo quello di portare nel territorio di Servola i presepi prodotti dall’associazione – spiega il presidente della Pro Loco servolana Luca Fragiacomo – in modo da far conoscere il Museo del Presepio a tutto il rione e a tutti i triestini che passano per il nostro borgo».

I presepi del Pane quotidiano Foto Lasorte
I presepi del Pane quotidiano Foto Lasorte

Un borgo dei presepi

Più ampio il raggio d’azione che si propone il vicepresidente della Pro loco Roberto de Gioia. «Vogliamo fare di Servola un vero e proprio borgo dei presepi conosciuto in tutta la regione e, perché no, anche a livello nazionale, cercando di sfruttare le opere dell’associazione Amici del Presepio, in futuro anche in chiave turistica».

i presepi della macelleria Gnesda Foto Lasorte
i presepi della macelleria Gnesda Foto Lasorte

Entusiasta dell’iniziativa l’assessore comunale alla cultura Giorgio Rossi: «È un’idea geniale, quella di trasformare Servola in un borgo dei presepi. Il Museo del Presepio lascia stupito ogni visitatore per la creatività espressa in queste piccole opere d’arte che vi sono esposte. Purtroppo l’idea di Servola borgo dei presepi è sorta un po’ troppo tardi per valorizzarla a fondo già quest’anno – aggiunge Rossi – ma ora sappiamo che per il 2025 dobbiamo strutturarci adeguatamente, offrendo un aiuto economico agli organizzatori e inserendo l’idea dei presepi itineranti all’interno del programma del periodo natalizio del prossimo anno».

I referenti della Pro loco De Gioia e Fragiacomo Foto Lasorte
I referenti della Pro loco De Gioia e Fragiacomo Foto Lasorte

I siti con i presepi

I locali dove rimarranno esposti fino al 31 gennaio i presepi servolani sono: il Pane quotidiano, la pescheria L’angolo del mare, il Bar ai 106, il Caffè de Marchi, l’ortofrutta Daniela, R M tende, il Circolo Falisca, la trattoria L’alibi, il bar Rossella, l’enoteca Sotto la pergola, il circolo Grbec, il bar latteria da Claudia, Servola Pizza, Abbigliamento Dolores, la pizzeria Arcobaleno, Roby abbigliamento, la trattoria da Gigi, la macelleria Gnesda e lo stesso Museo del Presepio. Quest’ultimo, disposto su una superficie di 400 metri quadrati offre al visitatore un interessante percorso nella storia del presepe locale e di altre regioni e Paesi.

La chiesa di Servola Foto Lasorte
La chiesa di Servola Foto Lasorte

Un viaggio itinerante attraverso sei sale tematiche, a dimostrazione di un’unione della comunità, con la possibilità di ammirare alcune opere che hanno fatto la storia del presepe a Trieste, oltre ai grandi “presepi meccanici” che testimoniano l’inventiva e la capacità tecnica locale. Fra i materiali usati ci sono legno, argilla, sughero, corallo, vetro e persino filtri di sigarette. 

 

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