Trieste, Seleco lascia Porto vecchio e sposta le tv all’ex Wärtsilä FOTO

TRIESTE Terza tappa del tour Trieste della Seleco, stavolta con il gran premio del Carso a Bagnoli. Dopo il Molo III in Porto vecchio, dopo lo spazio Samer al Molo V, ecco la - forse definitiva - scelta sul dove organizzare l’assemblaggio dei televisori marcati “made in Italy”.
Maurizio Pannella, l’imprenditore romano che ha rilevato la prestigiosa firma elettrodomestica pordenonese, ha effettuato un paio di sopralluoghi nei capannoni che appartenevano alla Wärtsilä nell’area di Bagnoli e che sono stati acquisiti all’inizio del 2018 dall’Interporto di Fernetti, con l’obiettivo di metterli a reddito logistico e industriale. Il salto di qualità è previsto a ottobre, quando sarà operativamente possibile l’attivazione del punto franco, che necessita del presidio 24-su-24 da parte della Guardia di finanza. E comunque resta l’Autorità portuale il riferimento amministrativo autorizzativo per quel che riguarda i trasferimenti dei punti franchi.
Pannella ha confermato l’intenzione di utilizzare parte di uno dei due capannoni: l’attenzione è caduta sul più grande, dotato di 44 mila metri quadrati di superficie (l’altro ne ha 28 mila). E’rimasto favorevolmente impressionato dalle buone condizioni della struttura, che - a differenza di quanto gli sarebbe costato al Molo III - non abbisogna di interventi restaurativi. Ricordiamo che Seleco aveva fatto domanda all’Autorità per una concessione quadriennale del Molo III, a fianco di Adria terminal, in Porto vecchio: ma la zona sembra attrarre Msc Crociere, interessata a stabilire una base a Trieste. E così si è cercata una soluzione alternativa per Seleco, che non aspetterà il punto franco in versione autunnale per circolare sul mercato, in quanto giungeranno a Trieste i televisori assemblati in Cina e depositati ai piani 1-2 del Molo V in accordo con Samer.
Pannella, inoltre, non esclude che il capannone ex Wärtsilä possa ospitare un ulteriore assemblaggio, stavolta conto-terzi, commissionato da un importante gruppo cinese: l’imprenditore ha chiesto agli interlocutori asiatici che l’eventuale manodopera sia italiana. La trattativa potrebbe definirsi entro la fine di agosto.
Se gli incontri con l’Interporto avranno fausto esito, per i capannoni ex Wärtsilä, già parzialmente fruiti per operazioni di stoccaggio, l’arrivo di Seleco rappresenterà la prima esperienza di carattere produttivo. L’operazione ex Wärtsilä riguarda un’area complessiva di 270 mila metri quadrati, di cui circa 75 mila coperti. Tra acquisto e riqualificazione l’Interporto impiegherà una ventina di milioni, ottenuti da un mutuo concordato con Unicredit e dalla ricapitalizzazione della società.
Gli interventi più significativi sono dedicati alla rete ferroviaria interna e all’allestimento dei piazzali. L’obiettivo del presidente Giacomo Borruso e del direttore Oliviero Petz è di completare i lavori di riconversione entro l’inverno del prossimo anno, ma i magazzini sono disponibili già prima di quella data. A regime lo spazio ex Wärtsilä, dove in passato il gruppo motoristico finlandese produceva componentistica, dovrebbe occupare un centinaio di addetti. Il recente riassetto azionario dell’Interporto s’impernia sul 39,9% di Friulia, sul 22,6% dell’Autorità portuale, sul 18,6% della Camera di commercio, sul 12,5% del Comune di Trieste e sul 6,2% del Comune di Monrupino. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo