Trieste, sedi e opere d’arte del Municipio assicurate dal patto fra Axa e Generali

Aggiudicato per quasi due milioni di euro ai due colossi l’appalto per la copertura fino al 2023 dei beni comunali

TRIESTE Adesso il cittadino-contribuente di Trieste può stare certamente più tranquillo perché il Comune ha tutte le coperture assicurative al suo posto. Oddio, le aveva anche prima, ma ora le ha tutte aggiornate, allineate e ordinate fino al 30 aprile 2023.

Anche il secondo lotto, infatti, quello intitolato “all risks property - opere d’arte”, che era andato deserto in prima battuta d’asta, è stato aggiudicato dal suo “banditore” municipale Riccardo Vatta, dirigente di appalti & gare.

Stavolta abbiamo assistito a un acceso derby tra grandi nomi del mondo assicurativo: da una parte c’era l’uscente Xl Insurance (del gruppo Axa) alleata stavolta di Generali Italia, mentre dall’altra figurava Adapta srl, agenzia di UnipolSai. Le offerte del caso sono pervenute entro il termine del 22 giugno

Ha avuto meglio, alla fine, l’abbinata Insurance- Generali, che ha gettato sul tappeto verde un ribasso percentuale del 21,172% decisamente più competitivo rispetto al 3,45% della concorrente.

La platea municipale ha notato peraltro con favore il rientro delle Generali sul terreno di gioco del ramo-danni, dal quale mancava da un po’ di “campionati”.

Il binomio Insurance-Generali porta così a casa uncontratto da un milione e 801.062,14 euro da qui alla fine del 2022. Per i quattro mesi del 2023 scatterà invece, a scadenza del triennio, una ulteriore prenotazione misurabile in meno di 300 mila euro.

Bene, si è così concluso anche il capitolo del cosiddetto “lotto bora”, perché riguarda la polizza che copre i fabbricati non storici, quelli storici, le opere d’arte, gli arredi.

Il pericolo maggiore – riporta la tradizione municipale – è rappresentato proprio dalle mareggiate, ma per fortuna le circostanze meteo non hanno finora recato danni molto gravi. Il patrimonio da proteggere è stimato in due miliardi di euro, il 50% del quale rientra nella recente acquisizione del Porto vecchio.

Tra i beni di competenza figura anche quanto resta dell’Acquamarina, l’ormai ex piscina terapeutica in Sacchetta il cui tetto, come tristemente noto, è crollato un anno fa.

Le sedi museali e i siti culturali nel perimetro della polizza, come si ricordava nell’edizione del 6 maggio, sono 18: Revoltella, Sartorio, Schmidl, Fototeca, Orto Lapidario, Museo della Guerra per la pace de Henriquez, Morpurgo, Museo del Risorgimento, Museo d’Arte orientale, Risiera, Castello di San Giusto, Irci, Museo del Mare, Museo di Storia naturale, Aquario, Orto botanico, Biblioteca Hortis e Palazzo Biserini. L’elenco sembrava dunque non comprendere la Foiba di Basovizza.

Il primo esperimento venne disertato dalle compagnie e nessuna busta fu recapitata in Municipio alla scadenza del 19 marzo.

Così, un mesetto dopo, Vatta rilanciò la gara rivedendo le condizioni capitolari, per renderle più accessibili ai possibili competitori.

Al primo colpo andò invece a segno l’aggiudicazione dell’altro appalto, cioè quello della responsabilità civile, che aveva quindi già trovato la propria compagnia assicuratrice nella belga Lloyd’s Insurance company, che alle buste, corroborata da una robusta valutazione tecnica, aveva superato la rivale austriaca Uniqa, che aveva puntato invece sulla carta di un forte ribasso.

Anche in questo caso l’appalto valeva circa 1,9 milioni di euro. Scadenza fissata sempre al 30 aprile 2023, con l’opzione di un ulteriore biennio.—

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