Trieste, scontro sul referendum: i vertici di Sel sfiduciano Lauri
TRIESTE. L'intervista rilasciata ieri a "Il Piccolo" da Giulio Lauri, in cui il capogruppo di Sel in Consiglio Regionale annuncia il suo sì alla riforma costituzionale, ha scatenato un vespaio all'interno del partito. Lauri, che non è nuovo a posizioni non ortodosse dentro a Sinistra Ecologia e Libertà, era già stato sfiduciato dal coordinamento regionale e dell'assemblea degli iscritti di Sel con una email datata 9 luglio.
Nella email, che si chiude con la richiesta che Lauri si dimetta da capogruppo regionale, si motiva la sfiducia con «la mancata discussione e condivisione con il partito delle decisioni da te assunte a nome di Sel durante quest'anno, spesso su aspetti politici fondamentali per il mandato amministrativo, una situazione resasi manifesta anche tramite la tua immotivata e reiterata assenza alle assemblee regionali del partito».
Anche a livello nazionale le dichiarazioni di voto di Lauri non sono certo passate inosservate. «Scopro che il capogruppo di Sel in Consiglio regionale è un sostenitore della riforma Boschi, di cui coglie come aspetti negativi solo le sgrammaticature costituzionali e l'assenza di un consenso parlamentare più ampio», commenta l'onorevole Serena Pellegrino, eletta nelle liste di Sel per la Circoscrizione del Fvg.
Per Pellegrino «la libertà di pensiero è fuori discussione e rispettiamo l'opinione di tutti i rappresentanti e militanti di Sel. Tuttavia ci stupisce che un rappresentante istituzionale scelga la tribuna mediatica per esprimersi su questo tema, invece di affrontare la discussione all'interno dell'assemblea regionale».
Pellegrino interviene anche in merito alla mail di cui sopra: «Nell'intervista il capogruppo del Fvg manifesta la volontà di rimanere all'interno del partito e tuttavia non partecipa alla vita attiva e non condivide le scelte prese a nome di Sel. Ci rassicura sul suo essere in sintonia con le ragioni che hanno determinato la nascita di Sel, ma si astiene dal partecipare all'economia del partito, versando i contributi previsti dal regolamento statutario. Per rispetto agli iscritti ed agli elettori di Sel Fvg, non si può non sottolineare che l'assemblea e il coordinamento regionale hanno già formalizzato la sfiducia nei suoi confronti, chiedendone le dimissioni da capogruppo».
«Trovo la posizione di Lauri sbagliata e le sue argomentazioni infondate - rincara la dose il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Fratoianni - . Questa riforma è il contrario di un atto di modernizzazione del Paese. Questa scelta di radicale dissenso dovrebbe portare Lauri a rivalutare il suo ruolo come capogruppo regionale. Non si tratta di porre veti a esprimere le proprie opinioni, ma le sue dichiarazioni sono difficilmente compatibili con il ruolo di rappresentanza che ricopre».
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