Trieste, sciopero all’Unicredit: niente straordinari per quattro settimane

L’agitazione al via da lunedì prossimo per protestare contro mancate assunzioni e riassetto del piano sportelli
Il palazzo Hall Unicredit in piazza Gae Aulenti, a Milano, in una foto d'archivio. ANSA / MATTEO BAZZI
Il palazzo Hall Unicredit in piazza Gae Aulenti, a Milano, in una foto d'archivio. ANSA / MATTEO BAZZI

TROESTE Nuovo sciopero all’Unicredit a partire da lunedì. Per quattro settimane, i dipendenti si asterranno dagli straordinari nelle giornate di lunedì, martedì e giovedì. Quanto alla settimana di Ferragosto, l’ultima della protesta, visto che il 15 cade di giovedì, l’astensione sarà spostata a venerdì 16.

La decisione di proclamare questo nuovo sciopero è stata presa da tutte le sigle sindacali rappresentate nell’istituto, cioè i confederali di Fisac-Cgil, First-Cisl e Uilca-Uil e gli autonomi della Fabi e dell’Unisin. «Dopo lo sciopero dello scorso 3 dicembre – hanno spiegato Piergiorgio Gori (Fisac-Cgil), Irene Olenich (First-Cisl), Ernesto Granzotto e Adriana Sussa (Uilca-Uil), Roberto Benedetti (Unisin) e Andrea Corbatto (Fabi)- la situazione in seno alle agenzie della città è peggiorata. La direzione aveva promesso assunzioni, ma a Trieste non ne abbiamo viste, nonostante le necessità. L’azienda ha inoltre comunicato che, dopo le ferie, altri sette sportellisti saranno trasferiti negli uffici interni, togliendo così ulteriore forza al settore al quale si rivolge la clientela e che è quello che necessiterebbe invece di un incremento di personale. Ricordiamo – hanno sottolineato i rappresentanti sindacali – che, fino a tre anni fa, gli sportellisti a Trieste erano 300, oggi sono 200 e il loro numero è destinato a ridursi ancora».

A preoccupare i rappresentanti di categoria è anche il fatto che, ad agosto, sarà chiuso lo sportello di piazza Cavana. «La conseguenza sarà - hanno osservato - che tutti i clienti si rivolgeranno all’agenzia di via San Nicolò, già oberata di suo. Anche la chiusura, avvenuta a maggio, dell’agenzia di via Battisti, con il trasferimento di tutti i rapporti in essere in quella di via Carducci, sta intasando quest’ultimo sportello. Nei locali di via Carducci - hanno denunciato i rappresentanti sindacali - in certe ore della giornata non si riesce a entrare».

Molto critiche sono indirizzate alla scelta dell’azienda di spingere tanto sull’operatività online e sull’utilizzo dei bancomat. «Non si tiene conto - hanno proseguito i sindacalisti - dell’età media piuttosto elevata della clientela triestina, la cui dimestichezza con la tecnologia è inevitabilmente scarsa, e del conseguente maggior afflusso agli sportelli per chiedere aiuto e informazioni sull’operatività informatica. Se non otterremo risposte soddisfacenti - hanno concluso - da settembre potremmo essere costretti ad adottare forme ancor più drastiche di protesta».

I sindacalisti hanno ricordato anche che «all’Unicredit di Trieste non si fanno assunzioni da 20 anni» e che «l’età media dei dipendenti è elevatissima, superando i 52 anni».

Da parte di Unicredit nessun commento sulla decisione delle organizzazioni sindacali.




 

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