Trieste, scintille in Prefettura sugli indirizzi delle case che ospitano migranti

Primo vertice operativo con la nuova commissione comunale. Porzio nega l’accesso ai dati sugli alloggi richiesti dagli eletti
Lasorte Trieste 01/09/15 - Silos, Profughi
Lasorte Trieste 01/09/15 - Silos, Profughi

TRIESTE Sono una settantina i richiedenti che quest’anno hanno ottenuto il riconoscimento dell’asilo da parte della commissione competente, che nei prossimi mesi sposterà la sua sede anche a Trieste (oltre che a Udine). Altri hanno ottenuto forme di protezione più “leggere”, come la protezione internazionale e umanitaria (misura temporanea della durata di due anni, soggetta a rinnovo).

Questo il dato principale dell’incontro avvenuto ieri mattina alla prefettura di Trieste fra il presidente della commissione Massimo Mauro e i consiglieri comunali di Trieste che nei mesi scorsi hanno costituito la “commissione speciale” per l’approfondimento del fenomeno dell’accoglienza.

La prefetto Annapaola Porzio ha accolto personalmente la rappresentanza del consiglio, dando loro il benvenuto. La rappresentante dello Stato ha sottolineato che la prefettura è da sempre disponibile a fornire informazioni a chiunque ne faccia richiesta. Così stando le cose, ha proseguito Porzio, si ritiene non necessaria la costituzione di una commissione ad hoc, e pertanto ha accolto i consiglieri in veste di rappresentanti di un Comune con cui la prefettura collabora da sempre.

La prefetto ha poi assicurato ai consiglieri di essere aperta ad affrontare qualunque argomento in un’ottica di massima collaborazione con l’ente locale.

Tra i temi discussi nella mattinata di ieri, come anticipato, lo sdoppiamento del centro di riconoscimento della protezione umanitaria. A metà dicembre è prevista l’apertura della sezione di Udine. La prefetto ha comunicato ai consiglieri che la commissione di Gorizia si trasferirà a Trieste «nei prossimi mesi».

Il presidente della commissione Mauro ha esposto poi i dati riguardanti l’attività condotta finora. Porzio ha sottolineato come il lavoro della commissione sia «il migliore a livello nazionale» poiché «opera con una serietà eccezionale».

Il primo faccia a faccia ha comportato inevitabilmente che alcuni consiglieri abbiano chiesto approfondimenti su aspetti di gestione dell’accoglienza che verranno invece trattati durante la prossima seduta. Il prefetto ha comunicato però che non verranno rese pubbliche le informazioni riguardanti le posizioni degli appartamenti in cui vengono alloggiati i richiedenti asilo. Si tratta, ha sottolineato, di una questione di privacy e di ordine pubblico: in un momento delicato e con una campagna elettorale in corso, ha specificato, esiste la possibilità che si creino dei problemi.

L’incontro con il presidente della commissione per la valutazione delle domande d’asilo è la prima parte del confronto. La seconda, che si terrà giovedì prossimo, si svolgerà nuovamente in prefettura e vedrà la partecipazione di tutti gli attori coinvolti nel sistema dell’accoglienza a Trieste. Saranno inclusi anche i dirigenti di Ics e Caritas, rispettivamente Gianfranco Schiavone e don Alessandro Amodeo. In quel caso sarà però la prefetto a rispondere a tutte le domande, essendo lo Stato il gestore complessivo e la stazione appaltante del processo di accoglienza sul territorio.
 

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