Trieste sceglie il sindaco: Dipiazza o Russo. L’incognita astensione

L’uscente, sostenuto dal centrodestra, contro lo sfidante del centrosinistra. Urne aperte domenica dalle 7 alle 23 e lunedì 7-15. Al primo turno affluenza al 46%

Lilli Goriup

TRIESTE. Domenica e lunedì si vota per il ballottaggio. La cittadinanza è chiamata a eleggere il futuro sindaco scegliendo tra i due candidati emersi al primo turno: l’uscente Roberto Dipiazza, che si ripropone alla guida del centrodestra, e per il centrosinistra il suo sfidante Francesco Russo, attuale vicepresidente del Consiglio regionale in quota Pd.

Dipiazza è sostenuto dalle seguenti liste, citate nell’ordine in cui compaiono sulla scheda elettorale: Lista Dipiazza, Lega, Noi con l’Italia, Cambiamo, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Analogamente Russo ha il supporto di Pd, Uniti per un’altra città, Partito animalista, Lista Russo-Punto Franco, ‘Ts 21-26 Russo sindaco e Noi pensionati insieme. Le rispettive coalizioni risultano dunque invariate rispetto al primo turno, dal momento che non si sono verificati apparentamenti formali. Quanto agli elettori aventi diritto, sono a loro volta invariati nel numero di 184.489, di cui circa un migliaio sono cittadini comunitari residenti a Trieste.

Le urne sono aperte dalle ore 7 di domenica fino alle 23 e, nuovamente, dalle 7 di lunedì fino alle 15. Nei medesimi orari è eccezionalmente accessibile anche l’Ufficio elettorale, per chi dovesse ancora ritirare o duplicare la propria tessera elettorale. Non è richiesto il Green pass per entrare ai seggi, però proprio come il 3 e 4 ottobre rimane obbligatorio indossare la mascherina sia per gli elettori che per chi dirige le operazioni di voto. Per votare si deve tracciare un segno sul nome del candidato sindaco prescelto, all’interno dell’apposito rettangolo.

Il Comune specifica tuttavia che il voto sarà considerato validamente espresso anche quando l’elettore avrà tracciato un segno sia sul nominativo del candidato sindaco che sul contrassegno di una lista a lui collegata, oppure soltanto sul simbolo di lista (articolo 16, commi 6 e 7, della legge regionale 19/2013). Allo stesso modo, si deve inoltre riconoscere la regolarità del voto pure nel caso in cui questo sia stato apposto fuori dal rettangolo che contiene il nominativo del candidato sindaco, purché sempre all’interno dello spazio dedicato alle sue liste.

Semplificando, per non sbagliare bisogna insomma mettere la “x” sul nome di Dipiazza oppure su quello di Russo. Al primo turno Dipiazza ha ottenuto il 46,89% (38.847) dei voti, mettendo tra sé e il 31,67% (26.237) di Russo un distacco di 16 punti: nel 2016, quando pure si andò al ballottaggio, la distanza tra Dipiazza (40,80%) e Roberto Cosolini (29,21%) era di circa 11 punti. Guardando invece ai risultati delle rispettive coalizioni, oggi il centrodestra è al 48,55% (32.222) mentre il centrosinistra è al 29,2% (19.376).

Russo tenterà la rimonta puntando a far confluire su di sé innanzitutto i voti che due settimane fa erano andati agli altri candidati sindaci che si erano proposti come alternativi a Dipiazza, risultando esclusi dal secondo turno. Dal canto suo Dipiazza, per conservare il vantaggio sull’avversario, deve soprattutto riportare alle urne l’elettorato del centrodestra, storicamente più incline a non andare a votare al ballottaggio.

Proprio le astensioni rappresentano una delle grandi incognite. Al primo turno si è registrato un tasso di affluenza del 46%, il più basso degli ultimi vent’anni (in tutto il territorio comunale si sono recati alle urne 85.380 aventi diritto su 184.489). Il maggior numero di astensioni si è registrato nei rioni, in particolare nella circoscrizione di San Giacomo e Barriera Vecchia e in quella che raggruppa Servola, Chiarbola, Valmaura e Borgo San Sergio: sondando la pancia del territorio subito dopo le elezioni, è emerso che molti non sono andati a votare in segno di spregio verso la politica nazionale e la gestione della pandemia. Ci si chiede pertanto in che modo le persone contrarie al Green pass peseranno sul ballottaggio. Al contempo un po’ ovunque ci sono stati tanti voti di protesta, che bisognerà capire se e da chi saranno raccolti tra domenica e lunedì.

Le altre notizie emerse due settimane fa dalle urne sono il Pd primo partito (con il premio di maggioranza si prenderebbe 15 consiglieri di maggioranza su 24, in caso di vittoria di Russo, ribaltando nei fatti il risultato del centrosinistra al primo turno), FdI che sorpassa abbondantemente la Lega, Adesso Trieste terza forza dopo centrodestra e centrosinistra, l’ingresso in Consiglio comunale garantito a Ugo Rossi del M3v e il M5s a rischio esclusione (in base alle ripartizioni matematiche, Alessandra Richetti sarà eletta solo se vincerà Dipiazza). —

 

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