Trieste sceglie Dipiazza: inizia il quarto mandato. Russo ko per 2 mila voti

Solo il 42% degli elettori alle urne. Il vincitore: «Mi hanno telefonato Berlusconi, Salvini e Meloni. Sono un po’ l’eroe di giornata per il centrodestra. Ora al lavoro»

Giovanni Tomasin
Foto BRUNI Trieste 18.10.21 Dipiazza rieletto sindaco
Foto BRUNI Trieste 18.10.21 Dipiazza rieletto sindaco

 TRIESTE In una strana giornata di lacrimogeni, cortei e scontri nelle strade, Trieste elegge il suo nuovo sindaco: è Roberto Dipiazza ancora una volta, la quarta. Si è imposto al ballottaggio con il 51,3% contro il 48,7% dello sfidante Francesco Russo. Duemila voti di differenza, sufficienti a blindare l’ultimo capitolo del ventennio dipiazziano al timone di palazzo Cheba: «È bello entrare nella storia della città», ridacchia il neo-rieletto, che porta a casa l’unico risultato positivo per il centrodestra tra i grandi Comuni di queste amministrative 2021.

Partiamo dai numeri. Affluenza bassa, come da previsioni, ferma al 42%. Il candidato del centrodestra ha ottenuto 38 mila 683 voti, quello del centrosinistra 36 mila 619 voti. Il distacco è di 2.064 voti, la metà di quelli che separavano Dipiazza e Cosolini nel 2016: rispetto ai 12 mila voti di differenza al primo turno, Russo è riuscito in un grande recupero, che resta comunque insufficiente.

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Al di là delle uscite elettorali di rito, finora il sindaco aveva parlato del ballottaggio con scaramantica prudenza, linea mantenuta fino all’esito definitivo. Nella mattinata di ieri Dipiazza partecipa a una riunione di giunta, per poi andare a seguire lo spoglio nella sua casa di Grignano, assieme a Giulio Camber – «perché le buone tradizioni non si cambiano». I primi exit poll, che danno un testa a testa 48-52 fra i due candidati, gli riservano qualche brivido: «All’inizio sembrava fossimo alla pari ed è stato un momento di emozione – ricorda –. Poi quando son arrivati i primi risultati ho capito che era fatta». Nel tardo pomeriggio il sindaco arriva alle spalle del municipio per incontrare la stampa, trasportato quasi in incognito da un’auto dei vigili, visto che la distesa di piazza Unità è ancora saldamente in mano No green pass.

Dipiazza accoglie raggiante l’applauso dei colleghi di coalizione e degli elettori venuti a congratularsi. Racconta: «Mi hanno telefonato Berlusconi, Salvini, Meloni, e mi par di capire che sono un po’ l’eroe della giornata per il centrodestra. Me lo dicono loro eh!». Ottenuto il risultato tanto ambito, dovrà ora amministrare la città per altri cinque anni. L’idea, dice, non lo spaventa: «Le opportunità di fare altro ce le ho avute, vista anche l’amicizia con Berlusconi, ma io amo fare il sindaco. Mi piace pensare, realizzare e risolvere, l’ho dimostrato da Porto San Rocco in poi. È l’orgoglio di un uomo».

Dopo una campagna elettorale dai toni anche duri, spesso acida, tra i due candidati ci sono ora segnali di distensione: «Russo mi ha telefonato – racconta Dipiazza –. Io gli ho detto: fammi l’opposizione su tutto, ma sul Porto vecchio lavoriamo assieme. È una grande opportunità per la città, c’è spazio per tutti, c’è business per tutti. Finora ci stava che l’opposizione mi massacrasse per impedire che mi ricandidassi, ma questo è il mio ultimo mandato, possiamo anche collaborare».

La bassa affluenza non lo turba più di tanto: «Che vadano a votare in dieci, in cento, in mille a me non cambia molto. La disaffezione alle urne? Con quello che abbiamo passato con la pandemia, con i problemi che ha avuto la gente, ai giovani gli abbiamo mangiato un anno e mezzo di vita…» .

La sfide in questo quarto mandato del ragazzo venuto dal Friuli non mancheranno: si tratterà di mettere in moto, e poi di governare, il grande processo di riqualificazione del Porto vecchio; bisognerà concludere opere come galleria Foraggi, e sbloccare situazioni incancrenite come il tram di Opicina e la piscina terapeutica; bisognerà dare risposte al deserto sociale creato dalla pandemia; bisognerà, infine, assicurarsi un impiego appropriato dei fondi del Pnrr.

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«Da domani mattina siamo già in moto», conclude Dipiazza: «Qualsiasi altra giunta, anche il miglior sindaco del mondo, avrebbe avuto bisogno di almeno sei mesi per aggiornarsi. Russo è una persona in gamba, ma non avrebbe potuto prendere la situazione in mano da domattina, come farò io».

Ed eccoci qui: Dipiazza IV, giorno primo. —

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