Trieste, scattano le chiusure temporanee alle Coop

Sabato sarà l’ultima giornata sotto l’insegna delle Operaie per i primi otto negozi che stanno per passare di mano. "Fuori tutto" nei punti vendita coinvolti. Il mese prossimo i subentri di Despar e Conad
Le casse dell’iper delle Torri in una foto d’archivio
Le casse dell’iper delle Torri in una foto d’archivio

TRIESTE Unico indizio: intere corsie di scaffali vuoti, come mai s’era visto prima. Ma nessun avviso all’ingresso. Non ancora, almeno. Per qualsiasi comunicazione ufficiale, d’altronde, se ne riparlerà non prima della tarda mattinata di oggi, quando si sarà conclusa in Tribunale l’udienza di omologa del piano di concordato che ha incassato a maggio il via libera dei creditori.

Bando alla forma, ecco la sostanza: ieri, in tutta probabilità, all’iper delle Torri si è consumata in silenzio l’ultima storica domenica di serrande spalancate sotto la pluridecennale insegna delle Cooperative operaie di Trieste, Istria e Friuli. Non è un caso, tra parentesi, che giusto ieri fosse l’ultima data buona, per i clienti, per poter godere dei buoni spesa da 18, sette e tre euro a fronte di un carrello presentato alla cassa da almeno 90, 50 e 25 euro.

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La chiusura. La prossima domenica, in effetti, il più grande market dell’intera rete delle Coop di casa nostra in via di liquidazione, stando per lo meno alle voci che si rincorrevano nelle ultime ore e che non potevano come detto trovare conferma prima di stamani, dovrebbe essere chiuso al pubblico per inventario. Sabato 20, insomma, a meno di clamorosi cambi di programma in piena corsa, si chiude bottega. Presumibilmente (come vedremo, ndr) per una decina di giorni.

La stessa domenica 21 dovrebbe costituire l’ultimissima giornata di “titolarità” delle Coop operaie perché, passata la notte, da lunedì 22, l’iper delle Torri dovrebbe diventare di proprietà delle Coop Nordest, al pari degli altri sette negozi triestini - Barriera, via del Rivo a San Giacomo, Cavana, Poggi, via Palestrina, San Sergio e Sgonico - per i quali è imminente, per l’appunto, il passaggio al colosso emiliano in base all’esito dell’asta del patrimonio delle Operaie bandita due settimane fa.

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La riapertura. Sia chiaro: nessuno di questi otto punti vendita, al mattino del 22 giugno, sempre che nel corso di questa settimana si perfezioni effettivamente il rogito di compravendita tra Operaie e Nordest, potrà essere già magicamente aperto col nuovo corso. A quel punto serviranno, da quanto si apprende al momento sempre in via informale, diversi giorni filati di chiusura, e mica solo per la sostituzione delle insegne, ma anche e soprattutto per una serie di interventi strutturali e di corsi di formazione per il personale finalizzati a introdurre in ogni market ex Operaie dei “layout” e dei metodi di lavoro in linea con gli standard della rete Nordest.

I tempi indicativi non si conoscono, quantomeno ufficialmente, ma le informazioni preliminari date per ora agli stessi dipendenti parlano di un possibile taglio del nastro, di una riapertura in pompa magna, nel nome nuovo delle Coop Nordest, mercoledì primo luglio. Questo, in particolare, per l’iper delle Torri. Per gli altri market meno mastodontici potrebbero volerci meno giorni, o forse gli stessi. Si vedrà.

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Le svendite. Quella che si apre oggi, dunque, è l’ultima settimana di vita propria delle Coop operaie negli otto punti vendita promessi alle Nordest, che sono i primi a passare di mano. Successivamente, indicativamente ai primi di luglio, dovrebbe essere la volta degli altri negozi per i quali hanno fatto la loro offerta gli altri “players”, a cominciare dagli ulteriori due colossi che si sono spartiti il grosso del patrimonio delle Operaie, ovvero Despar e Conad.

L’aria di smobilitazione, il clima da “fuori tutto” per cessata attività, è palpabilissimo. Lo stesso iper delle Torri ne è l’emblema. Già nel corso della settimana che si è appena conclusa, le corsie si presentavano vuote a macchia di leopardo, e le pubblicità che ricordavano ad esempio come sulla carne ci fosse (fino a ieri) il 30% di sconto si sprecavano.

Molti addetti erano impegnati a smontare divisori e a darci di olio di gomito per pulire le scaffalature rimaste senza merce. A proposito di “fuori tutto”, girava voce in questi giorni che già da oggi sarebbero potute cominciare svendite senza precedenti, con tutti i prodotti - eccezion fatta per carne e ortofrutta - scontatissimi del 40% alla cassa. Una promozione che invece, se ci sarà, dovrebbe riguardare soltanto gli ultimi due o tre giorni a marchio Coop operaie, tra giovedì 18 e sabato 20.

 

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