Trieste, scappa quattro volte dagli arresti domiciliari
TRIESTE Si chiama Ardian Islami, 21 anni, kosovaro. È considerato il recordman delle evasioni. In pochi mesi, infatti, è evaso per ben quattro volte dai “domiciliari”. Ora è in carcere. Raggiunto, dopo la quarta fuga, da un provvedimento di custodia cautelare in carcere del giudice Francesco Antoni. È difeso dall’avvocato Andrea Cavazzini.
La vicenda inizia pochi mesi fa con un furto da Coin, messo a segno dopo una precedente evasione dai domiciliari. Ardian Islami era stato beccato dalle telecamere di sorveglianza mentre rubava alcune confezioni di profumo del valore complessivo di circa 900 euro. In quella circostanza il giudice subito aveva disposto gli arresti domiciliari. Dopo qualche giorno l’uomo era uscito di casa per andare a fare una passeggiata ed era incappato in un controllo della Volante. Quando, improvvisamente, aveva visto passare una pattuglia della polizia, aveva pensato bene di tentare di nascondersi dietro un cassonetto. Subito era scattato l’arresto. Islami poi era stato stato processato per direttissima e liberato.
Ma nessuno sapeva che era ai domiciliari per il furto da Coin. Ancora pochi giorni e Islami era stato beccato nuovamente, questa volta dai carabinieri, e quando era stato interrogato dal giudice aveva sostenuto di non aver più alcun motivo di essere “ristretto” ai domiciliari, perché un altro giudice aveva precedentemente sospeso la pena relativa al reato di evasione per il quale era stato condannato. E dunque non si riusciva a capacitare il motivo per cui doveva stare ai domiciliari pur avendo la pena sospesa. Aveva anche spiegato che aveva cambiato casa andando ad abitare da un connazionale. E qui si era arrivati al paradosso. A un certo punto l’uomo era evaso per andare in Tribunale. Per l’interrogatorio il kosovaro si era presentato dal giudice senza pensare che era ricercato e che per andar lì di fatto era evaso nuovamente dai domiciliari. Dal giudice ci era infatti andato senza scorta, al contrario di come il suo stato di recluso gli avrebbe imposto. Anche in questa circostanza aveva nuovamente dichiarato al giudice che aveva cambiato indirizzo. Certo è che era entrato ed era uscito tranquillamente dal Tribunale dove nella circostanza gli era stata revocata una precedente ordinanza che era stata poi trasformata pure questa in arresti domiciliari.
A questo punto il giudice Francesco Antoni, l’ultimo di questa lunga fila di magistrati che si sono interessati del caso, ha deciso per il carcere emettendo un ordine di custodia cautelare ritenendo dopo aver escluso la buona fede, così si legge nel provvedimento, che Islami non potesse ignorare la precedente misura relativa alla raffica di arresti domiciliari. A scanso di equivoci ha trasformato il provvedimento precedente in un blindatissimo ordine di arresto e detenzione in carcere. Ora Ardian Islami è al Coroneo. Da dove difficilmente potrà evadere. Lo libereranno il 13 maggio, come ha disposto il giudice, se nel frattempo non sarà detenuto per un’altra causa. (c.b.)
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