Trieste, scaglia una bomba molotov contro la vetrina di un bar

Nuovi guai per l’ex pugile Luca Movio, già condannato per la rissa a San Giacomo
Clienti ai tavolini davanti al caffè ai Portici in via Pozzo del Mare, preso di mira da Luca Movio (Lasorte)
Clienti ai tavolini davanti al caffè ai Portici in via Pozzo del Mare, preso di mira da Luca Movio (Lasorte)

TRIESTE Una bomba molotov - esplosa poi ma senza provocare danni - è stata gettata da un’auto in corsa contro la vetrina del bar caffè Ai Portici di via Pozzo del Mare. L’episodio si è verificato nella notte dello scorso 8 novembre, ma la notizia è stata diffusa dalla polizia solo ieri quando è stato indicato il responsabile del gesto che, come detto, solo per miracolo non ha causato il ferimento di qualche passante.

L’autore è Luca Movio, 43 anni. È l’ex pugile condannato l’altra mattina a cinque anni di carcere per aver massacrato di botte due avventori di un’osteria di San Giacomo. È stato arrestato dai poliziotti della Squadra mobile, che gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare emessa dal gip Giorgio Nicoli su richiesta del pm Antonio Miggiani. Il pm aveva chiesto la reclusione in carcere. Accuse: detenzione e utilizzo di un ordigno incendiario definito da guerra e minacce nei confronti della barista Francesca Prosperi.

Trieste, massacrati di botte all’osteria. Ex pugile condannato a 5 anni
Il buffet “Cinque porte” all’angolo tra via San Marco e via Broletto

Il movente di questa incredibile vicenda è infatti quello della ritorsione. Perché il tentativo di incendiare il locale pubblico di Cittavecchia è stato una conseguenza del rifiuto di servirgli l’ultimo bicchiere da parte della barista. La quale, poi sentita come testimone dagli investigatori della Mobile, ha riconosciuto l’ex pugile come la persona che qualche giorno prima dell’episodio era stata allontanata dal locale perché ritenuta molesta.

Tutto è nato proprio da quel «no, non ti servo da bere» e dall’invito perentorio a lasciare il locale. Un “affronto” che Movio non è proprio riuscito a mandare giù e che l’ha spinto ad orchestrare una vendetta. Lo ha fatto dopo una settimana, nella notte delle elezioni americane. È andato al distributore Esso di viale Campi Elisi 95, dove ha riempito di benzina una bottiglia di birra di marca Lasko.

Poi ha inserito la miccia e l’ha accesa. Lo ha fatto mentre era alla guida della sua vettura ferma a pochi metri dal bar di via Pozzo del Mare. Ha aperto il finestrino e dato gas. Poi ha lanciato l’ordigno provocando un principio di incendio proprio sulla saracinesca dell’ingresso.

Trieste, ex pugile sotto accusa per la rissa
Silvano Trieste 28/05/2015 Via San Marco

Identificare il bombarolo per i poliziotti della Squadra mobile non è stato facile. Gli inquirenti sono partiti dalle testimonianze fornite da alcuni passanti, che avevano visto quella notte la vettura passare a tutto gas. Qualcuno aveva notato la targa e poi l’aveva annotata. Ma la prova definitiva è arrivata dalla visione dei filmati delle telecamere del distributore Esso.

Si vede un uomo - poi identificato per Luca Movio - mentre riempie la bottiglia di benzina dopo aver inserito una banconota nella colonnina self service della benzina. Infine - quando ormai Movio era stato riconosciuto - gli investigatori lo hanno invitato in Questura. Così in un ufficio della Squadra mobile al terzo piano della Questura ha alla fine candidamente ammesso di aver lanciato la molotov che aveva costruito.

Movio ha spiegato anche quelle che ha definito le “ragioni” del gesto. E cioè la ritorsione nei confronti della barista che qualche sera prima - vedendolo ubriaco - non gli aveva servito da bere. Un rifiuto a cui poi era seguito l’allontamento di Movio dal locale da parte di due addetti alla sicurezza del locale. Una linea dura per nulla apprezzata dall’ex pugile che, per mettere a segno la sua vendetta, ha pensato bene di coinvolgere pure un amico del quale la Questura ha fornito solo le iniziali: C.M., 48 anni. Il “complice” di Movio è stato denunciato.

L’altra mattina, proprio nelle stesse ore in cui il giudice Patriarchi stava pronunciando la sentenza di condanna a 5 anni per il massacro nell’osteria di San Giacomo, Luca Movio è tornato dunque in Questura dove gli è stato notificato il nuovo provvedimento degli arresti domiciliari disposto dal gip Giorgio Nicoli. Questa mattina sarà interrogato. Con l’ex pugile “bombarolo” sarà presente l’avvocato difensore Andrea Cavazzini.

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