Trieste, San Nicolò “sfrattato” dal Viale: la fiera più celebre cerca casa

I dehors estesi per contrastare la crisi da Covid rendono impraticabile il "solito posto". Il Comune è a caccia di alternative in «un luogo in cui si possano gestire i flussi»
Lasorte Trieste 01/12/15 - Viale XX Settembre, Fiera di S.Nicolò
Lasorte Trieste 01/12/15 - Viale XX Settembre, Fiera di S.Nicolò

TRIESTE Il mercato di San Nicolò cerca casa, sempre che si faccia. Al netto di tutte le incertezze legate alla pandemia, il Comune resta fermo nella sua intenzione di organizzare comunque il mercatino tradizionale per il giorno del santo. Pare certo, però, che non si potrà fare nella sede deputata, ovvero viale XX Settembre. Il viale è occupato dai dehors che i locali hanno ampliato grazie alle facilitazioni decise dal Comune in seguito al Covid.

È un bel rebus per gli uffici comunali, impegnati ora nella ricerca di una sede alternativa, ma non è l’unico: bisognerà anche riflettere su come organizzare la festa nel concreto, oltre a stabilire un nuovo metodo per l’assegnazione dei posti ai “mercatanti”.

Trieste, fiera di San Nicolò in bilico fra dehors e regole anti Covid
Foto BRUNI Trieste 01.12..2019 Fiera di S.Nicolò


L’assessore alle Attività economiche Serena Tonel, sostenitrice accanita della scelta di mettere in pratica iniziative natalizie finché le norme lo consentano, non vuole ancora fare considerazioni su quali potranno essere le destinazioni alternative: «È troppo presto per parlarne, intanto dobbiamo capire se il mercato si potrà fare oppure no. Sicuramente avrà un posizionamento diverso. Negli anni scorsi non c’erano i dehors ampliati in viale, e i locali hanno bisogno di quegli spazi essenziali per portare avanti le loro attività e consentire il distanziamento». Dove però la festa possa andare a finire, gli uffici non sanno ancora dirlo: «Ci serve un luogo che consenta una gestione degli ingressi e dei flussi delle persone, il distanziamento fra le attività. La settimana scorsa abbiamo iniziato le riunioni per andare a cercare delle alternative percorribili».

Un altro problema è il sistema con cui il Comune ha sempre “affittato” gli stand ai gestori delle bancarelle. Essendo quello di San Nicolò un “mercato comunale”, a differenza delle altre manifestazioni che può capitare di trovare in centro, segue un suo regolamento.

Normalmente l’ente pubblico procedeva a una gara per l’allestimento e poi, in base a una propria graduatoria elaborata negli anni, convocava i “mercatanti” (questo il termine tecnico) che ripagavano il Comune del costo dello stand al termine della manifestazione. La ragione, inutile spiegarlo, era di venire incontro ai mercanti itineranti, non imponendo loro un anticipo per l’accesso alla fiera. Di questi tempi, però, il Comune non può di certo anticipare del denaro per un evento che rischia di saltare del tutto.

Risponde Tonel: «Ovviamente questa formula non può più funzionare, perché non abbiamo intenzione di esporre il Comune a un rischio economico con un investimento che potrebbe saltare all’ultimo momento - afferma l’esponente leghista della giunta Dipiazza-. Abbiamo avviato delle trattative con gli operatori per salvare il salvabile, ovvero riuscire a fare qualcosa con il minor rischio possibile per entrambi. Certo, non li costringeremo a comprare gli allestimenti, ma cercheremo di capire come fare».

L’assessore Tonel coglie infine l’occasione per ringraziare «gli uffici del Comune, che lavorando navigando a vista, con regole nuove in una situazione inedita. Credo sia doveroso fare tutto il possibile per le categorie economiche. Rivendico in questo senso la scommessa sul Natale, è nostro dovere fare qualcosa finché possiamo farlo». —


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo