Trieste, salgono a cinque i ricreatori chiusi al sabato
TRIESTE Altri tre ricreatori, e cioé il Cobolli, il Gentilli e il Lucchini, rimarranno chiusi il sabato, come avviene da qualche anno già per due strutture. In questa giornata, di conseguenza, funzioneranno soltanto 8 dei 13 ricreatori triestini. A renderlo noto sono Maria Pellizzari e Carlo Iernetti, rsu dell’Unione sindacale di base del Comune, contestando una decisione «che riduce la possibilità di lavoro per numerosi educatori supplenti».
Dopo un incontro con l’assessore all’Educazione Antonella Grim, l’Usb ha emesso una nota in cui sostiene di avere avuto la conferma «che l’assessore, sorda alle richieste dei lavoratori, ha deciso di approvare due provvedimenti che prevedono l’ulteriore chiusura di alcune strutture al sabato e l’utilizzo del personale di ruolo assegnato ai ricreatori per la copertura delle assenze finora garantite da personale supplente. Le conseguenze immediate saranno la perdita di lavoro per decine e decine di precari che per anni hanno sostenuto il servizio e l’inevitabile declino della qualità dell’offerta resa dall’utenza».
Nella delibera approvata dalla giunta, tuttavia, si rileva che dal lunedì al venerdì le presenze di minori si attestano attorno a quota 200 mentre crollano a poche unità il sabato. L’assessore Grim rimanda pertanto al mittente le critiche spiegando che la decisione di chiudere solamente tre strutture il sabato, «che crea disagi pressoché irrisori dato lo sparuto numero di presenze, è stata presa proprio per permettere un rafforzamento e una valorizzazione del ruolo dei ricreatori tra il lunedì e il venerdì, meglio adeguandosi rispetto a quelle che sono le nuove richieste che pervengono dai cittadini. Quanto alle sostituzioni assumeremo come sempre e com’è logico tutto il personale precario che sarà necessario con regolare chiamata dalle graduatorie».
Ma il sindacato non ci sta: «La giunta Cosolini, grazie alle scelte dell’assessore Grim, in questi ultimi anni ha perseguito una sistematica opera di smantellamento dello storico servizio dei ricreatori. E le iscrizioni sono crollate da 3mila a 2mila». Grim, a sua volta, ribatte a stretto giro di posta: «È vero l’esatto contrario. I ricreatori sono un patrimonio eccezionale della città in cui questa amministrazione crede fermamente. Se così non fosse non avremmo inserito i ricreatori nel piano di 229 assunzioni che abbiamo fatto nel 2014 e non staremmo ristrutturando il Lucchini».
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