Trieste Running Festival, le reazioni

L'Asgi parla di «inammissibile discriminazione in contrasto con i diritti dell'uomo». E' solo la prima di una nuova serie di repliche dopo il dietrofront di Fabio Carini
Lasorte Trieste 06/05/18 - Aurisina, Trieste Running Festival, Partenza 21K
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TRIESTE Il dietrofront di Fabio Carini, il patron del Trieste Film Festival, non ha ancora sortito gli effetti sperati, tant'è che le reazioni continuano a susseguirsi di prima mattina, anche nella giornata domenicale.

L'Asgi: «Inammissibile discriminazione in contrasto con i diritti dell'uomo». Domenica 28 aprile il primo comunicato arriva alle 6.35 di mattina da parte dell'Asgi (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), che esprime «sconcerto per le dichiarazioni del presidente dell’associazione organizzatrice della mezza maratona “Half Marathon Runners” di Trieste, secondo le quali non saranno invitati a partecipare alla gara atleti provenienti dal continente africano in ragione dello “sfruttamento” di cui sarebbero soggetti dalle agenzie che si occupano delle pratiche relative alla loro partecipazione alle gare».

L’Asgi ricorda poi come «le norme del diritto sportivo e quelle dello stesso regolamento della gara non consentono discriminazioni fondate direttamente sulla nazionalità o sul continente di provenienza, né tanto meno, direttamente o indirettamente, sull’elemento etnico-razziale. Le dichiarazioni ed il conseguente comportamento annunciato dal Presidente della “Half Marathon Runners Trieste” costituiscono pertanto una modifica unilaterale e, dunque, del tutto arbitraria, delle norme del diritto sportivo e dello stesso regolamento della gara che, preannunciando il mancato invito di atleti provenienti dall’Africa, fonda una inammissibile discriminazione direttamente basata sulla nazionalità e, indirettamente, anche sull’elemento etnico-razziale, in contrasto con il sistema internazionale dei diritti dell’Uomo, il principio costituzionale di uguaglianza, le direttive europee in materia di non discriminazione (direttiva 2000/78) e la stessa legislazione sportiva».

L’Asgi sottolinea infine che «un comportamento o una prassi suscettibile di determinare nei fatti una disparità di trattamento fondata indirettamente sul colore della pelle, costituisce una discriminazione vietata da norme anche internazionali (la Convenzione ONU sull’eliminazione della discriminazione razziale) ed europee se non è sorretta da una finalità legittima perseguita con mezzi appropriati e necessari tali da soddisfare un requisito di proporzionalità. A tale riguardo, se anche il fine proclamato fosse legittimo (la lotta all’asserito sfruttamento degli atleti africani da parte delle agenzie), i mezzi con i quali verrebbe perseguito (l’esclusione tout court degli atleti africani dalle gare) sarebbero incongrui e sproporzionati. E’ di tutta evidenza, infatti, che se vi sono situazioni di sfruttamento queste vanno superate intervenendo a sostegno degli atleti sfruttati e non precludendo loro la partecipazione a gare che, oltre a essere espressione del diritto di libertà che presiede anche all’attività sportiva, rappresentano una occasione per emergere e superare la situazione di sfruttamento che gli organizzatori dichiarano di voler contrastare».

Francesco Russo (Pd): «Grave errore di valutazione». Il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo (Pd) affida a un post su Facebook la risposta a Fabio Carini che, secondo il dem, avrebbe fatto «un grosso errore di valutazione. Ecco il post:

Gli fa eco il senatore Pd Edoardo Patriarca : «È davvero triste che la Lega, quando si parla di migranti, riesca sempre a speculare. Lasciamo stare il mondo dello sport, soprattutto quello dilettantistico, che è sempre stato di esempio. La Lega sa solo fare propaganda, ma poi zero proposte - conclude -. Il Carroccio vuole solo fare una politica che divide».

Nel frattempo il sindaco Roberto Dipiazza stempera i toni. «Trieste non è razzista. Ci sarò io al via ad accogliere bianchi, neri, rossi e verdi - così ha dichiarato il primo cittadino in un'intervista al Corriere della Sera ribattuta da La Presse - Il problema è la campagna elettorale: dal 25 aprile alla maratona, per i partiti ogni scusa è buona...».

Angelo Ciocca (Lega): Anche l'europarlamentare, candidato della Lega per Salvini al Parlamento europeo, affida il suo pensiero a una nota: "Io penso che qualsiasi straniero di qualsisia colore di qualsiasi etnia - che sia atleta o lavoratore - va assolutamente rispettato. Per me è la stessa identica cosa di un atleta o di un lavoratore italiano. E’ chiaro che abbiamo tanti atleti italiani e calciatori italiani che vanno valorizzati. Questo non vuole dire però che dobbiamo chiudere la partecipazione ad atleti o sportivi stranieri. Anzi la partecipazione sportiva più è ampia e più arricchisce tutti”.

E per la consigliera comunale Sabrina Morena (Open Fvg) "gli organizzatori si sono ravveduti e inviteranno atleti africani. Bene il ritornare sui propri passi, male accusare di strumentalizzare politicamente la vicenda chi si batte contro il razzismo e qualsiasi forma di discriminazione. Male anche il sindaco di Trieste che non ha ancora capito che la sua amministrazione continua a compiere atti che discriminano, come ad esempio non dare il permesso per il palco del Fvgpride in piazza Unità. La sollevazione politica non può essere derubricata come polverone da campagna elettorale, ma è una legittima protesta per difendere il principio di uguaglianza, sancito dalla nostra costituzione". 

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