Trieste Running Festival, il caso degli atleti africani sui giornali di tutto il mondo
TRIESTE Da Repubblica a La Stampa, dal New York Times al The Guardian attraverso l’Europa con qualche citazione anche in Asia. L’eco della scelta degli organizzatori di non invitare al Trieste Running Festival gli atleti africani, e della successiva marcia indietro, è stata raccontata in Italia e in tutto il mondo. I titoli sono più o meno simili per tutte le testate: accuse di razzismo per la mezza maratona di Trieste.
Tutto era nato venerdì quando il presidente della Apd Miramar, Fabio Carini, insieme al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, all’assessore Pierpaolo Roberti e al sindaco Roberto Dipiazza, presentando la mezza maratona, aveva annunciato che non ci sarebbero stati gli atleti africani perché «spesso vittime di manager senza scrupoli».
«Una provocazione» aveva spiegato poi sabato sera lo stesso Carini dopo un clamoroso passo indentro, si dice, dettato anche dalle pressioni degli sponsor tra cui Generali e AcegasApsAmga, la società controllata dal gruppo Hera, che senza intervenire direttamente avevano fatto trapelare un certo fastidio per le polemiche.
Carini ieri ha preferito non rispondere al telefono. Sul tema è intervenuto da Cantù il ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Mi sembra che tutti abbiano corso, spero che vinca il migliore. Non faccio il maratoneta, li invidio, bianchi o neri che siano, perché io dopo un chilometro muoio». A replicare al leader leghista è stato il senatore democratico Edoardo Patriarca: «Quanto successo a Trieste merita un doveroso e puntuale approfondimento. Non dobbiamo permettere che ci siano differenze in merito alle nazionalità. Ed è inutile che Salvini la butti sempre in battuta».
In realtà anche nel Carroccio non tutti sembrano allineati alla scelta del governatore Massimiliano Fedriga di difendere gli organizzatori. L’europarlamentare leghista Angelo Ciocca ai microfoni di Radio Radicale ha detto: «Qualsiasi straniero di qualsiasi colore di qualsiasi etnia va assolutamente rispettato. Per me è come se fossero un atleta o un lavoratore italiano. È chiaro che abbiamo tanti atleti italiani e calciatori italiani che vanno valorizzati. Questo non vuole dire però che dobbiamo chiudere la partecipazione ad atleti o sportivi stranieri. Anzi la partecipazione sportiva più è ampia e più arricchisce tutti».
Tutti i giornali italiani hanno raccontato in prima pagina la vicenda: Repubblica ha titolato «la maratona dell’aparhteid fermata dagli antirazzisti» mentre La Stampa: «Le polemiche riaprono la maratona agli atleti africani». L’eco mediatico della vicenda è finita anche sui giornali di tutto il mondo. Sul Trieste Running Festival l’emittente inglese Bbc titola: «Fa discutere il razzismo alla mezza maratona». Il The New York Times punta invece su «avviata l’investigazione dopo il limite agli atleti africani», il The Guardian e l’Independent parlano di «Mezza maratona di Trieste accusata di razzismo dopo l’esclusione degli africani». Il quotidiano francese Le Monde sul sito racconta: «Gli organizzatori della mezza maratona hanno deciso di prendere unicamente atleti europei contro lo sfruttamento degli africani». Titoli simili anche in Spagna e Germania.
L’eco della vicenda è arrivata anche in Cina, l’Ansa cita il sito News.Cina: «Maratona con partecipazione limitata agli atleti europei. Organizzatore bersagliato di rimproveri». —
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