Trieste, Roma sblocca il maxiappalto di Cattinara

Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar e riassegna il cantiere al gruppo guidato da Clea. Inizio lavori a luglio 2017
Uno dei rendering del progetto per il futuro complesso formato dall’ospedale di Cattinara e dal Burlo
Uno dei rendering del progetto per il futuro complesso formato dall’ospedale di Cattinara e dal Burlo

TRIESTE Il maxicantiere destinato a riqualificare l’ospedale di Cattinara e a costruirvi vicino il nuovo Burlo Garofolo inizia a scorgere la luce. E l’Azienda sanitaria individua nel luglio del 2017 il mese per l’avvio dei lavori.

È arrivata infatti l’attesa pronuncia del Consiglio di Stato, che mette fine alla guerra di ricorsi e controricorsi fra i soggetti classificati ai primi tre posti nella gara pubblica per l’affidamento della progettazione esecutiva e della realizzazione dei lavori di restyling del comprensorio ospedaliero.

La sentenza dei giudici della Sezione terza (presidente Marco Lipari, consiglieri Giulio Veltri, Pierfrancesco Ungari, Stefania Santoleri e Raffaello Sestini) ha ribaltato la decisione del Tar, accogliendo i ricorsi della Clea tramite gli avvocati Saverio Sticchi Damiani, Alessandro Calegari e Stefania Lago (in primo grado Nicola Creuso e Gianfanco Carbone), e della Cmb, rappresentata dai legali Alessandro Cinti e Benedetto Giovanni Carbone.

Si tratta delle due capogruppo delle rispettive associazioni temporanee di imprese cui la commissione giudicante aveva assegnato nell’ordine il primo e il secondo posto. In primo grado, il Tribunale amministrativo regionale aveva dato ragione al ricorso avanzato dai legali Alfredo Biagini, Andrea Giuman e Orio De Marchi in nome della terza classificata, la Rizzani de Eccher, escludendo Clea e Cmb dalla graduatoria per essersi avvalse di intermediari non abilitati a rilasciare garanzie finanziarie, tramite polizze fideiussorie, agli enti pubblici.

Il Consiglio di Stato ha invece risistemato l’Ati guidata da Clea - Impresa Cooperativa di Costruzioni Generali (affiancata da Bilfinger Sielf Facility Management e Tecno.Geo) in cima alla classifica, riaffidandole dunque l’appalto, e quella condotta da Cmb - Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (con Consorzio Cooperative Costruzioni, Riccesi e Siram) subito dietro.

A seguire, quindi, Rizzani de Eccher. La decisione viene riassunta al momento nel solo dispositivo, prodotto non a caso prima delle motivazioni della sentenza in considerazione del fatto che «l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste ha dichiarato di avere interesse alla pubblicazione anticipata» dello stesso, per non perdere altro tempo nell’iter verso l’avvio del cantiere: dalla pubblicazione della graduatoria, avvenuta nel luglio 2015, è passato infatti già ben più di anno.

È chiaro che, pur non comparendo appunto le motivazioni, il Consiglio di Stato ha ritenuto ammissibile in questo caso l’impiego del soccorso istruttorio, istituto previsto dal Codice degli appalti in base al quale, di fronte a carenze nella documentazione, va concordato con l’amministrazione un termine per regolarizzare la posizione: nello specifico, entro la data individuata, Clea e Cmb hanno presentato polizze fideiussorie prodotte da intermediari autorizzati.

L’Asuits, seguita nella partita legale dagli avvocati Gianni Zgagliardich, Andrea e Luigi Manzi, può a questo punto «adottare - si legge in una nota ufficiale - il provvedimento con il quale si riprende la procedura». Un percorso che, come accennato, porterà nelle intenzioni dell’Azienda sanitaria ma anche dell’Irccs Burlo Garofolo all’apertura del cantiere nel luglio del 2017.

Trieste: viabilità a Cattinara, rivoluzione in vista
Il rendering dei nuovi Burlo Garofolo e Cattinara con la rotatoria in primo piano

Come mai non nei primi mesi del prossimo anno? Perché ci sono dei passaggi obbligati da portare a compimento: entro ottobre «avverrà l’adozione - spiega l’Asuits - del provvedimento di presa d’atto della sentenza del Consiglio di Stato con conseguente riconferma dell’aggiudicazione», un mese (novembre) servirà poi ad acquisire tutti gli atti utili alla sottoscrizione del contratto, dalla firma scatteranno i cinque mesi a disposizione dell’Ati per produrre il progetto esecutivo e nel giro di ulteriori due arriveranno le autorizzazioni e saranno ultimate le operazioni propedeutiche all’avvio dei lavori.

Il raggruppamento guidato da Clea, nell’ambito della gara vinta, ha incluso la previsione di una durata dell’intero intervento pari a sei anni, due in meno di quella indicata nel progetto base. Ciò significa: traguardo a luglio del 2023.

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