Trieste. Rivolta contro il caro-biglietti di Alitalia

Brussa va all’attacco: «Il biglietto costa 650 euro. È come una pensione minima». Riccardi condivide: «Ma è il mercato a dettare le tariffe». E annuncia nuove rotte
Monfalcone 25 Marzo Ronchi dei Legionari la nazionale italiana all'aeroporto Foto Meta Communication
Monfalcone 25 Marzo Ronchi dei Legionari la nazionale italiana all'aeroporto Foto Meta Communication

TRIESTE. La Regione “blinda” i voli nazionali sullo scalo di Ronchi dei Legionari che, anche nel 2012, saranno “salvi”. Un salvataggio che spunta in Finanziaria, proprio mentre a Palazzo divampa la ”guerra” delle tariffe. A sollevare la polemica è il consigliere del Pd Franco Brussa, che attacca: «Comprare un biglietto con Alitalia andata e ritorno per Roma? È assurdo: costa fino a 657 euro, tanto quanto una pensione minima. Perché la Regione investe così tanti soldi per rendere appetibile lo scalo ronchese, se poi acquistare un biglietto in classe economy equivale a un salasso?». Ma andiamo con ordine.

Voli “blindati” per il 2012

L’assessore ai Trasporti Riccardo Riccardi conferma che nella Finanziaria verranno «garantite le risorse da destinare all’aeroporto del Fvg per la promozione strategica dei suoi collegamenti». Anzi, afferma Riccardi, «stiamo lavorando per fare molto di più e favorire l’estensione della gamma dei voli in partenze a in arrivo su Ronchi». Insomma, non solo la Regione assicura per il 2012 le tratte già “rodate”, ma punta a rendere lo scalo ronchese sempre più appetibile. Restano top secret le possibili nuove destinazioni dei voli in partenza dal Fvg. L’assessore ai Trasporti si limita a sottolineare che si tratta di collegamenti con scali europei. «Le risorse stanziate dalla Regione in favore dell’aeroporto del Fvg nel 2011 ammontano a circa 2 milioni di euro», ricorda Riccardi. L’assessore non entra nel dettaglio degli stanziamenti per il 2012, ma precisa che «anche per il prossimo anno la Regione investirà risorse utili a garantire i collegamenti». Va ricordato che, grazie all’”aiutino” dell’Amministrazione regionale, lo scalo ronchese anche quest’anno ha dato a lavoratori e turisti la possibilità di raggiungere in aereo Genova e Milano.

Polemica sulle tariffe

Ma mentre l’esecutivo Tondo e i vertici dell’aeroporto lavorano sulle nuove rotte, in Consiglio regionale c’è chi punta il dito contro le tariffe praticate da Alitalia. Lo fa il democratico Brussa, che commenta: «L’aeroporto di Ronchi si prepara a chiudere il 2011 con il record di passeggeri e con un bilancio in attivo. Non si può che essere soddisfatti, anche perché il Consiglio regionale è stato a più riprese protagonista di finanziamenti corposi nei confronti dell’aeroporto. Alitalia ha fatto la parte del leone, aumentando notevolmente i passeggeri. È stato quindi singolare apprendere che, a partire dal primo novembre, ai passeggere dei voli interni, Alitalia non offre più uno snack. Tempi di magra, evidentemente. Peccato che questa iniziativa si scontri in maniera palese con i costi dei biglietti dei voli interni Alitalia, che ormai agisce in regime di monopolio. È assurdo che un biglietto in classe economica per Roma, andata e ritorno, costi qualcosa come 657,75 euro. È questo il costo richiesto a chi, giovedì scorso, intendeva prenotare un biglietto per il sabato successivo. Quello che poi fa rabbia - continua Brussa - è che per lo stesso volo, da Venezia, il prezzo medio era di 180 euro. C’è da chiedersi come possa la nostra Regione continuare a investire milioni di euro ogni anno sull’aeroporto, per offrire un servizio attraente rispetto ad altre realtà aeroportuali a noi vicine, se è questa l’azione posta in essere da Alitalia. Credo sia necessario un intervento del presidente Tondo nei confronti della compagnia di bandiera, affinché modifichi la politica delle tariffe praticate da e per Ronchi». A Brussa risponde Riccardi: «Condivido le sue osservazioni sul prezzo particolarmente elevato dei biglietti per alcuni voli, ma ricordo che non è la Regione, né la politica, a dettare la gestione delle tariffe ad Alitalia e al mercato. Cercheremo di capire perché le tariffe sono così alte, ma non possiamo intervenire nel rapporto tra domanda e offerta, che dipende da vari fattori, tra cui il numero di passeggeri e delle prenotazioni».

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