Trieste, rischio crolli bis in via Commerciale. Abitazioni inagibili per settimane

Transennata l’intera zona attorno alla villa di salita Trenovia rimasta letteralmente “sospesa” nel vuoto Rebus costi per la messa in sicurezza. Battaglie legali tra residenti in vista per risalire alle responsabilità
Silvano Trieste 12/12/2017 Il crollo di via Commerciale
Silvano Trieste 12/12/2017 Il crollo di via Commerciale

TRIESTE Via Commerciale è ancora a rischio. La muraglia crollata lunedì sera tra le case dei civici 39 e 41, che ha schiacciato quattro automobili e che stava per travolgere una persona, potrebbe provocare altri problemi. Tanto più con un peggioramento delle condizioni meteo: la parte che ha resistito al cedimento è pericolante; pioggia e vento di una certa intensità darebbero il colpo di grazia. E non si possono escludere altri smottamenti del terreno, come probabilmente è già avvenuto durante la notte. I vigili del fuoco, ieri in sopralluogo, hanno confermato l’allarme e la zona resta transennata. Accedervi è pericoloso.

Rimangono inagibili anche gli edifici interessati dalla frana, a cominciare dal numero 41, al cui interno sono stati evidenziati danni di non poco conto causati dai massi precipitati sulla facciata esterna. Evacuate, per ragioni di sicurezza, pure le due ville di Salita della Trenovia e di vicolo dei Gattorno. Entrambe le abitazioni si trovano una a fianco all’altra nella parte sopra a via Commerciale, quella da cui sono precipitati i detriti di terra e pietra. La villa di Salita della Trenovia, come spiega l’ingegner Angelo Manna, funzionario tecnico del Comando provinciale dei vigili del fuoco, ha peraltro evidenziato una lesione sul basamento: «Si tratta di un distacco del terreno posto tra il marciapiede e l’edificio - precisa - quindi in via cautelativa al momento non è utilizzabile». Tirando le somme, sono dunque tre gli edifici provvisoriamente inaccessibili, per un totale di otto famiglie sfollate. Le persone sono state ospitate da parenti e amici.

Ma in queste ore è sotto osservazione soprattutto la sezione di muro che è rimasta miracolosamente in piedi: «La parte non crollata, quella più prossima al punto franato, probabilmente è instabile- precisa ancora l’ingegnere dei vigili del fuoco - quindi l’abitazione a valle e l’area circostante non sono sicuri. Noi abbiamo delimitato la zona visto che sono possibili ulteriori smottamenti. Ma non è prevedibile se ci verificheranno effettivamente, né quando. Dipende da tanti fattori, a iniziare dall’intensità della pioggia. Non a caso le abitazioni coinvolte non possono essere fruibili, almeno provvisoriamente. Poi vedremo. Ma, ripeto, l’intera zona circondata con il nastro è a rischio. L’area non è in sicurezza».

Impossibile stabilire tempi e modalità di intervento per sgomberare le macerie e ripristinare la muraglia. Probabilmente ci vorranno mesi, con annesse battaglie legali tra le rispettive proprietà. In linea di massima una prima verifica sulla tenuta strutturale potrebbe riguardare proprio la parte di muro “sana” che andrà messa in sicurezza in modo da evitare possibili ulteriori crolli sulla casa di fronte, quella del civico 41 di via Commerciale. Sarebbe un altro disastro. Poi, stando alla ipotesi di lavoro, si potrebbe procedere con l’installazione di una serie di pali verticali e con una gettata di cemento per “contenere” il terreno instabile durante le operazioni di scavo dei detriti franati. Asportando quelli, infatti, le zolle della parte superiore potrebbero rovinare verso il basso. Serve quindi creare una sorta di “argine” prima di iniziare con il prelievo dei metri cubi di terra precipitati durante lo smottamento. Chiaramente sarà necessario preparare un vero e proprio progetto edilizio da affidare ai tecnici strutturisti. Il costo, ad oggi, è incalcolabile. Così come eventuali responsabilità.

I proprietari degli immobili coinvolti, nel frattempo, stanno cercando di capire come orientarsi per avviare le pratiche burocratiche necessarie ai futuri lavori. «Personalmente - afferma Floriano Bellavia, uno dei residenti - ho già contattato gli amministratori per accordarmi sulle procedure. Certo, non sarà facile». Il signor Bellavia è uno dei due testimoni del terribile crollo. Quando il muro e il terreno sovrastante sono franati, lui stava uscendo di casa. «Ho sentito il rumore e ho visto cosa stava succedendo - ricorda - pazzesco. Ma ci siamo salvati».

 

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